“Miramare”: i malumori della Giunta e i tanti punti ancora oscuri

reggiocalabria miramaredi Claudio Cordova - Un nome su tutti, Angela Marcianò. Tra i tanti malumori interni alla Giunta Comunale di Reggio Calabria per la vicenda "Miramare" c'è quello dell'assessore ai Lavori Pubblici. A tanti esponenti dell'esecutivo cittadino, comunque, la delibera di affidamento della storica struttura sul lungomare Matteotti è sembrata una forzatura da parte del sindaco Giuseppe Falcomatà. Affidare l'immobile a un'associazione che sarebbe riferibile a un amico di vecchia data, che già ha concesso al primo cittadino l'utilizzo gratuito della sede per la campagna elettorale e che, ancora, è legato sentimentalmente a una candidata non eletta della coalizione di centrosinistra è qualcosa che a molti è sembrato decisamente inaccettabile.

A questo vanno aggiunti diversi punti che il primo cittadino nella conferenza stampa di ieri non ha affatto fugato.

1. La delibera di Giunta fa riferimento al fatto che l'associazione "Il Sottoscala" sia stata l'unica entità a presentare una domanda per l'affidamento temporaneo.

Un'affermazione che – in assenza di elementi contrari – va presa per buona, ma che, se possibile, rappresenta una "prova a carico" per la Giunta Falcomatà: senza un bando di evidenza pubblica come potevano le realtà cittadine effettuare una manifestazione di interesse? Della volontà dell'Amministrazione di affidare la struttura dello storico hotel, non c'è traccia documentale, sembrerebbe neanche nel bando predisposto per l'Estate Reggina. Nessuno sapeva di questa possibilità e il fatto che l'unica associazione a presentarsi sia riferibile a un amico storico del sindaco induce a pensar male, molto male.

2. Qualcuno avrebbe avuto l'accesso al bene prima ancora della delibera incriminata.

Stando anche alle cronache di stampa (un articolo di diversi giorni fa firmato da Caterina Tripodi su "Il Quotidiano del Sud") già prima della predisposizione della delibera di Giunta e sicuramente prima che questa fosse stata pubblicata sull'Albo Pretorio qualcuno avrebbe fatto accesso all'interno del Miramare, forse per iniziare a renderlo presentabile dopo anni di chiusura e di degrado del tempo. Chi? E chi avrebbe consegnato le chiavi per introdursi in una struttura di proprietà comunale? Chi avrebbe concesso ad alcuni soggetti di entrare nella disponibilità di un bene senza alcun titolo giuridico?

3. Il vantaggio economico per "Il Sottoscala".

E' vero che la concessione è per fini culturali, ma è evidente che la procedura – che ai più sembra una "cortesia" all'amico del sindaco – produce un vantaggio economico, quantomeno indiretto all'associazione "Il Sottoscala". Senza la possibilità di usufruire gratuitamente del Miramare, l'associazione infatti avrebbe dovuto trovare un ulteriore immobile che, tranne altre gentili concessioni gratuite (si spera di privati, quantomeno) avrebbe comunque comportato un costo.

4. La rilevanza penale.

Un'opposizione seria avrebbe già dovuto predisporre un esposto da presentare alla Procura della Repubblica, senza adombrare responsabilità in capo all'Amministrazione (lungi dal Dispaccio farlo) ma solo per presentare all'Autorità Giudiziaria il mero susseguirsi dei fatti, ai fini di una valutazione giuridica. Sui temi dell'opportunità, infatti, si è (quasi) tutti d'accordo, ma i malumori all'interno della Giunta riguardano anche la legittimità dell'atto stesso.

Insomma, la conferenza stampa convocata dal sindaco non ha fugato alcun dubbio, anzi, se è possibile, le mancate risposte alimentano dubbi su dubbi. Solo il tempo dirà se le risposte che mancano arriveranno dalla parte politica o se, come al solito, bisognerà attendere altri tipi di interventi.