Basta col Fascismo, una volta per tutte

pontida-saluto-romanodi Nino Mallamaci* - Ci sono delle cose da fare, e senza perdere tempo, per non dare ulteriore supporto a quanti, legittimamente, vedono in Conte un Fregoli 2.0, che cambia abito (politico) alla velocità della luce. Tra le azioni del governo delle novità, come lo ha definito lui stesso, da realizzare senza indugio vi è quella di mettere la parola fine alla parata fascista, e persino nazista, che quotidianamente fa spettacolo di sé in ogni occasione e in ogni angolo d'Italia.

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L'acme – sarebbe più appropriato dire il punto più basso – di questa storia disgustosa si è toccata ieri, in piazza Montecitorio. Saluti romani, croci celtiche, slogan tipici e risaputi. E, ciliegina sulla torta, la minaccia del capo di rinchiudere i deputati dentro il palazzo nel caso in cui si permettessero di mettere in discussione quota 100. Se dovessimo attenerci ai fatti, potremmo senza meno trascurare il blaterare e il suo protagonista, che giusto un mese fa intimava ai parlamentari di alzare il culo per tornare a lavoro e invitava il popolo a dargli i pieni poteri: si è visto come è andata a finire. Ma troppo spesso, nella storia anche recente, le parole e i gesti hanno fatto da stura a guai ben peggiori, e in ogni caso una democrazia non può sempre far finta di niente. Se ne sono accorti persino i social, i quali sollecitati, come forse non tutti sanno, dalle norme europee e italiane sull'hate speech, hanno cominciato a fare pulizia cancellando decine e decine di account dediti, appunto, a diffondere un linguaggio d'odio contro gruppi di persone in base a etnia, tendenze politiche, religione, orientamenti sessuali, ecc. ecc.

E allora, cosa si aspetta a intervenire in maniera ferma e risoluta, individuando i fanatici delle braccia tese, i nostalgici della rovina del nostro paese – un altro ossimoro, che fa il paio con quello dei fascisti che reclamano democrazia! -, per perseguirli, semplicemente applicando la legge? E' da apprezzare, senz'altro, l'impegno del vecchio – nuovo presidente del consiglio a utilizzare uno stile sobrio, un atteggiamento rispettoso: insomma, di far cessare l'ignobile cagnara che abbiamo dovuto sopportare negli ultimi anni. Ma questo discorso pecca smaccatamente di credibilità se giusto fuori dalle quattro mura dentro le quali viene pronunciato si continuano a sentire e a vedere certe esibizioni di quattro sobillatori con la camicia nera non indossata – non ancora, per lo meno – ma certo tatuata sulla pelle. Le prove muscolari non possono essere più accettate.

Le aggressioni, le minacce, le violenze, persino nei confronti di poveri bambini, sono i frutti che maturano sull'albero della protervia e dell'arroganza, concimato dal lassimo e dall'arrendevolezza, dalla timidezza utilizzata, da troppo tempo, per combattere un fenomeno ormai diffusosi in maniera francamente insopportabile. Le Istituzioni facciano la loro parte. Presidente della Repubblica, magistrati, forze dell'ordine, comincino a fare capire agli imbecilli, potenziali (o già) criminali, che la misura è colma, e che ogni reato legato alla ideologia fascista, e quindi alla violenza che di quella è il fulcro, verrà perseguito con fermezza. E' ora di dire basta, e anche i cittadini italiani inizino a denunciare in ogni sede fatti, atti e persone, e a contrastare la deriva in ogni luogo nel quale essa si manifesta. Questa è la prima novità che gli italiani amanti della civiltà e della democrazia chiedono a questo nuovo governo. Si apra una fase veramente diversa, altrimenti il conto da pagare, il conto della disillusione e della delusione, arriverà, e sarà molto ma molto salato.

 

*Avvocato e scrittore