Sequestro Cordon Bleu: il "disegno criminoso" di Brunella Latella e soci

cordonbleu finanzadi Claudio Cordova - Non sono passate inosservate le macchine della Guardia di Finanza parcheggiate davanti al noto bar "Cordon Bleu", posto sul Corso Garibaldi, nel salotto buono della città. Il provvedimento di sequestro urgente, firmato dal pm Stefano Musolino va a colpire uno degli esercizi storici di Reggio Calabria, ritrovo, da sempre di professionisti, politici e personaggi facoltosi.

Ritrovo, insomma, della cosiddetta "Reggio bene".

Quattro società, diversi milioni di euro di beni. Il provvedimento firmato dal pm Musolino riguarda le quote sociali e il patrimonio aziendale della Doc Market S.r.l., Gabrem Immobiliare S.r.l., GESI Group S.r.l., GSC Group S.r.l.. Contestualmente il magistrato inquirente ha peraltro richiesto al Gip di convalidare il provvedimento.

La principale protagonista dell'indagine, che consta di sei indagati in tutto, è infatti l'imprenditrice Brunella Latella, nota in città perché amministratrice della catena di supermercati "Doc Market". I soggetti coinvolti nell'indagine avrebbero agito all'unisono per ammettere alla procedura di concordato preventivo la "Doc Market" S.r.l. in liquidazione. All'azienda avrebbero attribuito attività inesistenti, distraendo, occultando dissimulando e dissipando i beni sociali. Un "disegno criminoso" (così lo definisce il pm Musolino nel provvedimento di sequestro) che gli indagati avrebbero messo in atto falsificando i libri e le scritture contabili per accrescere i propri guadagni. La Latella, in qualità di socia unica ed amministratrice unica della "Doc Market" S.r.l., il marito Gaetano Tomasello, co-amministratore di fatto della S.r.l. e amministratore unico della "Gabrem Immobiliare" S.r.l., Maria Rosaria Latella e Carmelo Salvatore Pansera, preziosi collaboratori nell'ambito della vicenda BEGG S.r.l., Damiano Viglianisi, ritenuto intestatario fittizio di quote sociali ed apparente amministratore unico della G.S.C. Group S.r.l.

Diversi gli episodi individuati dagli investigatori, con cui gli indagati avrebbero consumato una parte del patrimonio in operazioni di pura sorte e manifestamente imprudenti, compiendo operazioni spregiudicate per ritardare il fallimento. In particolare, i coniugi Latella e Tomasello si sarebbero, di fatto, scambiati le quote di partecipazione della Gabrem S.r.l. e della Doc Market S.r.l., in modo tale che, al momento dell'ammissione alla procedura di concordato preventivo, le due società apparivano prive di interferenze sociali e gestionali. "E così – scrive il pm Musolino - attraverso simulazioni, omissioni e fraudolenti occultamenti, i coniugi creavano crediti ed attività apparenti e, comunque, omettevano di comunicare ai creditori della procedura di concordato preventivo, il reticolo di  rapporti incrociati di cointeressenza e sovrapponibilità esistenti tra le due S.r.l. che costituivano, di fatto, un unico gruppo societario in cui la Doc Market S.r.l. gestiva la parte commerciale, mentre la Gabrem S.r.l. gestiva la parte immobiliare". Oltre al Cordon Bleu e ai supermercati Doc Market, peraltro, il sequestro è scattato anche per lo Spaccio Alimentare, sempre gestito dalle medesime società.

Una serie di presunti illeciti che, nell'impostazione accusatoria, potrebbero anche comportare delle infrazioni di alcune leggi fallimentari. Alcune strane manovre, infatti, sarebbero intervenute in soccorso della "Doc Market", a rischio fallimento. Secondo le indagini della Guardia di Finanza, nell'agosto 2011, per esempio, si costituivano, con separati atti, la GSC Group Unipersonale S.r.l. di Damiano Viglianisi, dipendente della Doc market S.r.l., e la GESI Group S.r.l., partecipata, anche dalla FAST Group S.r.l. di cui è socia ed amministratrice Saloua Senia. A queste due ditte, la "Doc Market", per evitare o almeno per rallentare il fallimento avrebbe concesso, con separati atti, l'affitto di due distinti rami d'azienda, tra cui proprio il "Cordon bleu". Comportamenti che sono costati l'iscrizione le registro degli indagati anche per Viglianisi e Senia.

Passaggi societari che, per gli inquirenti, rappresentano un caso scolastico di intestazione fittizia di beni, visto che, di fatto la Latella avrebbe avuto il pieno controllo anche delle ditte intestate ad altre persone. Gli stessi dipendenti avrebbero riferito come il dominus della S.r.l. fosse proprio Brunella Latella, su disposizione della quale gli incassi dei supermercati erano consegnati quotidianamente alla cassa del "Cordon Blue". Tomasello, peraltro, avrebbe anche indotto nell'errore Giovanni Falliti, dipendente della Doc Market e individuato come amministratore unico e legale rappresentante della BEGG S.r.l., portandolo a emettere sessanta fatture per operazioni oggettivamente inesistenti. Lo stesso Falliti, interrogato dagli inquirenti, avrebbe riferito come gli fosse stato proposto da Tomasello di intestarsi fittiziamente la BEGG S.r.l. e che sempre Tomasello lo avrebbe condotto da un consulente di sua fiducia, facendogli firmare una serie di documenti.

Ma per Brunella Latella e Domenico Viglianisi pende anche la pesante accusa di estorsione, poiché, "abusando dell'autorità che derivava dal ruolo di titolari della Doc Market S.r.l. e della GSC S.r.l. e delle relazioni d'ufficio intercorrenti con il dipendente Alessandro Vigo, impiegato presso l'esercizio commerciale "Cordon Blue", minacciandone l'indebito ed ingiusto licenziamento e determinando una situazione di mobbing a suo danno, lo costringevano, per due mensilità ad accettare illecite decurtazioni della retribuzione, prevista ed indicata in busta paga e della somma consegnatagli" I due, dunque, avrebbero preteso la restituzione dello stipendio e quando il dipendente si ribellerà non esiteranno a licenziarlo.