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Cosenza, le lesioni cutanee al centro del I° Congresso regionale della SIMCRI: focus sull’uso delle cellule staminali e delle terapie genetiche

Le lesioni cutanee acute e croniche, con particolare attenzione alle ferite difficili da curare, come le ulcere da pressione, le ulcere vascolari e le ferite chirurgiche difficili sono state al centro del I° Congresso regionale della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa, promosso dal dr Francesco Giacinto, Chirurgo Vulnologo dell’Asp di Cosenza e responsabile della Simcri Calabria, svoltosi a Rende che ha visto la partecipazione di professori e specialisti della materia provenienti da tutta Italia.
Il simposio ha affrontato, in maniera approfondita, i problemi connessi alla gestione del paziente con lesioni croniche e ulcere da diabete e le implicazioni derivanti dall’ esigenza di garantire un approccio multidisciplinare e centrato sul paziente.
“La Vulnologia – ha dichiarato il dr Giacinto- è un campo della scienza medica di crescente importanza, anche in considerazione del fatto che l’invecchiamento e la longevità della popolazione e l’aumento delle patologie croniche, stanno portando ad un incremento dei pazienti con ferite croniche. L’obiettivo che ci poniamo come Società di Medicina e Chirurgia Rigenerativa è quella di garantire la guarigione delle lesioni nel minor tempo possibile, migliorando la qualità della vita ma soprattutto riducendo il rischio di complicanze come infezioni o amputazioni”.
La medicina rigenerativa applicata al wound care rappresenta una delle frontiere più promettenti per la gestione e il trattamento delle ferite croniche e complesse. Le ferite croniche, incluse ulcere diabetiche, vascolari e da pressione, costituiscono una sfida globale con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti e sui costi sanitari. L’applicazione della medicina rigenerativa nel trattamento di queste ferite può rappresentare un punto di svolta, fornendo soluzioni più efficaci e personalizzate per migliorare la rigenerazione tissutale e ridurre il rischio di complicazioni a lungo termine.

 

 

I lavori congressuali hanno riguardato focus di approfondimento sulle tecniche avanzate come l’uso di cellule staminali, biomateriali, terapie geniche e ingegneria dei tessuti, evidenziando il loro potenziale nel promuovere la guarigione dei tessuti danneggiati. Sono stati affrontati anche i meccanismi biologici che guidano la rigenerazione tissutale, l’importanza di un approccio multidisciplinare e le opportunità offerte dalle tecnologie emergenti.
Il primo Congresso di Medicina e Chirurgia Rigenerativa si chiude con la promessa di rivedersi il prossimo anno per rinnovare “l’appuntamento con l’aggiornamento sugli ulteriori progressi tecnologici e scientifici in una disciplina che ridisegna i confini della medicina moderna e rappresenta una rivoluzione nel trattamento delle lesioni cutanee in pazienti complessi, che richiedono un approccio clinico e terapeutico multidisciplinare e integrato”.

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