‘Ndrangheta in Veneto, estorsione e usura con metodo mafioso: i nomi degli arrestati

venezia procuraI destinatari delle ordinanze emesse dalla Direzione distrettuale antimafia di Venezia, accusati di estorsione ed usura con metodo mafioso, sono Antonio Genesio Mangone, Giulio Cuman, Bernardino Cuman e Shaila Ilir che e' stato posto ai domiciliari.

Mangone, calabrese residente in Emilia Romagna, ex braccio destro dei conterranei Michele e Sergio Bolognino (gia' pluricondannati nel processo Aemilia e a Padova per 416 bis) che si trova in carcere a scontare 16 anni e 6 mesi per una lunga serie di estorsioni messe in atto con metodo mafioso tra Padova, Vicenza e Venezia nel 2013.

In carcere a Tolmezzo e' stato portato Giulio Cuman, 69enne di Schiavon (Vicenza), alla casa circondariale di Voghera e' finito il figlio di quest'ultimo Bernardino Cuman di 42 anni. Shaila Ilir e' un imprenditore di origini kosovare residente a Trevignano.

Ai quattro si contestano diversi episodi di usura ed estorsione, in concorso tra loro e con metodo mafioso.

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Tutto ha avuto inizio nell'aprile del 2013 con un'aggressione avvenuta a Galliera Veneta, da li' i carabinieri di Padova hanno avviato agli accertamenti che hanno portato a sgominare una ramificazione della cosca Grande Aracri radicatasi in Veneto sin dagli inizia degli anni 2000. Da quell'indagine scaturirono due sentenze di condanna, una per 116 anni complessivi a piu' di trenta indagati processati con rito abbreviato, e una seconda finita al tribunale di Padova con un'altra condanna a 77 anni di carcere per il gruppo di testa dell'organizzazione composta da sette persone, tra queste i due fratelli Bolognino e Antonio Genesio Mangone.