Parco eolico a Cirò, Parentela (M5S) chiede al Comune di "fare marcia indietro", "costruirlo lì sarebbe un assurdo, bisogna invece puntare sulla grande risorsa del vino"

«La pandemia e i cambiamenti che sta determinando ci obbligano a riflettere sull'urgente bisogno di difendere le identità e le vocazioni territoriali della Calabria; per esempio la tradizione e la produzione del vino nel Cirotano. Sarebbe un assurdo realizzarvi l'impianto eolico di Timpe di Muzzunetti, progetto che il Comune di Cirò ha per il momento approvato, peraltro senza preoccuparsi troppo dell'agroalimentare, della biodiversità e del paesaggio rurale del luogo». Lo afferma, in una nota, il deputato M5S Paolo Parentela, componente della commissione Agricoltura, che esprime la propria «vicinanza» e il suo «convinto sostegno al Consorzio dei produttori del vino». «A riguardo – prosegue il parlamentare – deve esserci una sollevazione di tutta la politica, a prescindere dai colori e dalle bandiere. Non possiamo consentire che l'opera sia costruita in quella zona, che ne verrebbe deturpata in ogni senso. Da subito bisogna invertire la rotta, aggregare le energie e le coscienze per valorizzare e utilizzare al meglio le risorse e le ricchezze della Calabria, di cui la storia e la fama del vino cirotano costituiscono un esempio paradigmatico. Perciò – incalza Parentela – chiedo all'amministrazione comunale di Cirò di tornare immediatamente indietro e all'assessore regionale Ultimo di far sentire la sua voce. Lo sviluppo dei territori si alimenta puntando sul valore dei loro prodotti, delle loro culture e delle loro eccellenze».

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«È importante investire nelle fonti rinnovabili per attuare la rivoluzione verde e la transizione ecologica. Tuttavia – chiarisce il parlamentare pentastellato – queste fonti non devono compromettere l'agricoltura di qualità e l'economia di un territorio. Al contrario, esse devono coesistere, laddove più indicato, per rafforzare il potenziale delle aziende agricole. A tal proposito nel Piano nazionale di ripresa e resilienza abbiamo previsto 2,5 miliardi di euro per gli imprenditori agricoli, al fine di evitare l'abbandono delle zone rurali, contribuire in maniera attiva al contrasto del cambiamento climatico, della desertificazione dei suoli e del dissesto idrogeologico».