Frode sulle energie rinnovabili: 6 misure cautelari e sequestro da 14mln nel Crotonese

Guardiafinanzaevasionefiscale1Sei persone sottoposte a misure cautelari e oltre 14 milioni di euro sequestrati. E' l'esito di un'operazione dei militari della Guardia di Finanza di Crotone che hanno eseguito un provvedimento emesso dal Gip del Tribunale di Catanzaro. In particolare sono stati disposti il divieto di dimora nel Comune di Isola Capo Rizzuto (Kr) e l'interdizione dall'esercizio dell'attivita' professionale per 12 mesi nei confronti della proprietaria, del rappresentate legale e di due dipendenti amministrativi di una societa' agricola di Isola Capo Rizzuto (KR). Altre due persone sono state sottoposte all'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Il Gip ha disposto, inoltre, il sequestro preventivo della somma di 14.532.921 euro, quale profitto del reato conseguito dalla societa'.

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L'indagine, coordinata dal procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri e diretta dai sostituti procuratori Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, avrebbe consentito di far luce sull'esistenza di un'associazione per delinquere, con al vertice i proprietari della societa' agricola coinvolta, finalizzata al conseguimento degli incentivi pubblici, erogati dal Gestore dei Servizi Energetici (G.S.E.), per la produzione di energie da fonti rinnovabili. Scopo di tale forma di incentivazione, spiegano gli inquirenti, e' quello di sostenere economicamente le imprese che producono energia mediante l'uso di fonti alternative, con il duplice effetto, da un lato, di minimizzare la produzione di residui nocivi per l'ambiente e, dall'altro, di impiegare utilmente i residui di lavorazione sottraendoli alla filiera dei rifiuti. Presupposto necessario per ottenere il beneficio, si sottolinea, e' il rispetto rigoroso della legge, sia nella fase di allestimento dell'impianto di produzione dell'energia che in quella di esercizio E' in tale contesto che si sarebbe inserito il meccanismo di frode attuato dal sodalizio mediante la presentazione al G.S.E. di dati non veritieri sia nella fase di progettazione e costruzione dell'impianto di biogas, ubicato a Isola Capo Rizzuto (KR), che in quella di utilizzo dello stesso impianto, permettendo alla societa' di percepire indebitamente, nel periodo dal 2011 al 2018, incentivi pubblici per oltre 14 milioni di euro. Gli approfondimenti investigativi avrebbero permesso di verificare anche l'utilizzo di biomasse di origine animale e vegetale in difformita' alla normativa di riferimento con la conseguente qualificazione delle stesse come rifiuto e pertanto non piu' utilizzabili nel ciclo di produzione di energia pulita. Numerosi gli episodi di sversamento nelle campagne del prodotto derivante dalla produzione di biogas, in assenza di un piano di utilizzazione agronomica. (AGI)