Minacce per impadronirsi di terreni, tre arresti nel Crotonese

carabinieri0211Tre persone di Roccabernarda, nel Crotonese, sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Petilia Policastro con le accuse di associazione di tipo mafioso, estorsione, invasione di terreni, falsita' ideologica e materiale, trasferimento fraudolento di valori e danneggiamenti aggravati dal metodo mafioso, perche' si sarebbero impossessati dei terreni di loro concittadini utilizzando metodi violenti e minacciosi e con complicita' di due notai. Si tratta di Antonio Santo Bagnato, 53 anni, Giuseppe Bagnato, 33 anni, e Stefania Aprigliano, 39 anni.

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Le misure, eseguite dai carabinieri di Petilia Policastro e dal nucleo di polizia giudiziaria di Catanzaro, sono state disposte da un'ordinanza del gip del Tribunale di Catanzaro su richiesta della Dda che trae origine da un'attivita' investigativa coordinata dal Procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, e dai sostituti procuratori Paolo Sirleo, Domenico Guarascio e Pasquale Mandolfino. Si tratta di una prosecuzione dell'operazione Trigarium, scattata nel luglio del 2018, con la quale la Dda sgomino' la cosca nascente dei Bagnato di Roccabernarda. Anche grazie ad alcune denunce di proprietari terrieri che erano stati privati con minacce e danneggiamenti dei loro possedimenti, i carabinieri hanno potuto ricostruire diversi episodi criminali grazie ai quali i Bagnato, tra il 2005 e il 2017 si sarebbero impossessati di oltre 100 terreni per circa 50 ettari complessivi. Gli elementi raccolti nel corso delle indagini hanno consentito di documentare l'operativita' della cosca Bagnato nel territorio del comune di Roccabernarda e il modus operandi utilizzato dai componenti del clan per impossessarsi dei terreni e ottenerne poi l'intestazione; dapprima con approcci anche violenti ed intimidatori verso i proprietari e, successivamente, sfruttando la collaborazione di due notai, a loro volta indagati perche' ritenuti complici, avrebbero ottenuto i passaggi burocratici mediante falsi testamenti o false dichiarazioni di usucapione contenute in atti di donazione. Oltre agli arresti sono stati eseguiti il sequestro preventivo di 104 terreni agricoli, 5 immobili e un veicolo per un valore complessivo di circa un milione di euro. (AGI)