Calabria, da “terra del vino” a “capitale del vino”: a Rende arriva il “Concours Mondial de Bruxelles”

DSC02045di Roberta Mazzuca - Una terra troppo poco spesso valorizzata ma, di contro, ricca di storia, cultura, simboli, arte e tradizioni di eccellenza. Questa è la Calabria, non a caso originariamente identificata dai primi colonizzatori greci come Enotria, "terra del vino", quest'ultimo tanto apprezzato dagli ellenici da promuoverlo a bevanda riservata ai vincitori dei Giochi Olimpici, ai quali spettava una coppa del buonissimo Cirò. Indiscussa è l'importanza della vitivinicultura per il territorio calabrese, un'area che per diverso tempo è rimasta, suo malgrado, ai margini del settore enogastronomico, ma che vi è ormai rientrata prepotentemente affermandosi sempre più. Dai vini rossi come il già citato Cirò, corposo e caldo, che prende il nome dal paese omonimo nelle cui vicinanze si produce, a quelli bianchi, vini dolci dalla grande struttura alcolica, la Calabria offre, infatti, prodotti di ottima fattura, rivelandosi un'eccellenza di un settore, quello enogastronomico, che rappresenta ragione d'orgoglio, e ora anche motivo per il quale viene sempre più spesso scelta e apprezzata da tutto il comparto turistico internazionale.

E, allora, una straordinaria occasione di riscatto arriva proprio in questo campo per la Calabria, dove a Rende, in provincia di Cosenza, si terrà dal 19 al 22 maggio il grande evento internazionale dedicato all'enologia, il "Concours mondial de Bruxelles", come annunciato questa mattina in una conferenza stampa di presentazione nella sala Tokyo del Museo del Presente di Rende. Presenti il sindaco Marcello Manna, l'Assessore Domenico Ziccarelli, i rappresentanti della Regione Calabria Giacomo Giovinazzo, direttore generale del Dipartimento Agricoltura, e l'Assessore all'Agricoltura Gianluca Gallo, il Direttore Arsac Bruno Maiolo e, ovviamente, il Presidente del Concours Mondial de Bruxelles, Baudouin Havaux.

Dopo la visione di un accattivante video con immagini dell'edizione 2020 del

concorso mondiale che coinvolge vini provenienti da tutto il mondo, si è subito passati ad esporre quella che sarà la nuova edizione del 2022, che vedrà la Calabria capitale del vino e coinvolgerà l'intero territorio. Il Comune di Rende metterà a disposizione diverse strutture, permettendo di portare l'eccellenza calabrese nel resto del mondo, come ha precisato proprio il primo cittadino in apertura: "Mi sento di dire che la Calabria tutta, non solo Rende, ospita questo evento, e noi siamo davvero lieti di poterlo organizzare qui, nella nostra città. Abbiamo messo a disposizione il Palasport, il Parco Acquatico, e quello che riusciamo ad offrire, fermo restando che è un coinvolgimento che riguarda aspetti assolutamente importanti del nostro territorio: l'enogastronomia, con cui credo possiamo davvero cambiare il passo della nostra terra e della nostra Regione". Il Sindaco pone, poi, l'accento sull'opportunità che questo evento rappresenta per gli imprenditori calabresi, con la speranza che possa rivelarsi un'occasione e una scommessa per rimettere la Calabria in pari con il resto d'Italia e, perché no, anche d'Europa. Un modo, insomma, per valorizzare i tesori di una terra così ricca, una vetrina internazionale che farà conoscere la peculiarità di quegli imprenditori che di vino e di terra vivono.

Grande il supporto della Regione Calabria, espressa dall'Assessore all'Agricoltura Gianluca Gallo: "La prima sfida l'abbiamo già vinta, il fatto che questa manifestazione si svolga in Calabria, la seconda è quella di lasciare un ricordo positivo. La Calabria, terza regione d'Europa per superficie agricola biologica utilizzata, deve fare in modo che di questa manifestazione se ne parli per anni, raccontando la storia vera del nostro territorio, di imprenditori vitinicoli di grande qualità, che nel corso degli anni hanno migliorato i nostri vini, meravigliando non solo l'Italia, ma l'Europa Intera". Importante anche il ruolo dell'Arsac, rappresentato dal direttore Bruno Maiolo: "Noi abbiamo creduto in quest'iniziativa fin dall'inizio. La proposta di candidatura è stata avanzata due anni fa, e siamo contenti di poter contribuire alla buona riuscita di questo concorso a carattere mondiale. Riteniamo di avere tutte le capacità e ci impegneremo per far riuscire al meglio questa iniziativa".

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Un concorso internazionale che va avanti da più di vent' anni, arrivato alla sua 29esima edizione, che porterà in Calabria 300 giudici, per la maggior parte giornalisti, i quali dovranno assaggiare più di 9.000 vini di provenienza di più di 50 Paesi, serviti grazie alla tutela dell'Istituo Professionale Alberghiero "Mancini-Tommasi" di Cosenza. "Un concorso serio e affidabile, uno dei pochi concorsi riconosciuti dalla Comunità Europea" - affermano il Presidente del Concours Mondial de Bruxelles, Baudouin Havaux, coadiuvato dall'Ambasciatrice del concorso in Italia Karin Meriot. "La meta della Calabria non era ovvia, ma da quando siamo arrivati e abbiamo vissuto le vostre ricchezze, possiamo affermare che è una terra che merita di essere scoperta, e come tutte le cose un po' preziose ci vuole tempo e dedizione". Il Presidente afferma, poi, di essere rimasto particolarmente colpito, in questo viaggio in territorio straniero, dal contrasto tra montagna e mare, quindi dalla ricchezza del patrimonio culturale e architettonico, dall'accoglienza e dalla disponibilità dimostratagli dagli enti istituzionali ma anche dalle persone e, infine, non certo per importanza, dall'ottima qualità del cibo, che rimane sempre un motivo di prestigio e ammirazione della nostra calda e controversa terra.