Arresto Ferrero, 9 indagati per crac di quattro società a Acquappesa (Cs): l'avvocato chiede trasferimento a Roma

ferrero samp 600Nove le persone coinvolte complessivamente nell'inchiesta della Procura di Paola che ha portato all'arresto di Massimo Ferrero, presidente della squadra di calcio della Sampdoria e noto imprenditore. Ferrero è stato traferito al carcere di San Vittore.

Con lui sono coinvolti anche la figlia e il nipote, finiti agli arresti domiciliari. In particolare, ai domiciliari si trovano: Vanessa Ferrero, 48 anni, figlia di Massimo; Giorgi Ferrero, 41, nipote del presidente; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Aiello Del Gatto, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa. A questi si aggiungono altri quattro indagati, tutti residenti a Roma. Le abitazioni di alcuni tra gli indagati - compresi la figlia e il nipote di Ferrero - sarebbero sottoposte a perquisizione.

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Secondo le prime indiscrezioni, al centro dell'indagine ci sarebbero quattro società nel settore alberghiero, turistico e cinematografico ad Acquappesa, in provincia di Cosenza. Le società, da quanto si è appreso, sono state dichiarate fallite qualche anno fa. Si tratterebbe di un complicato sistema che avrebbe portato il presidente del Sampdoria a vedersi contestare i reati di bancarotta e altri reati fiscali.

Una delle società coinvolte è la 'Ellemme group Srl', azienda che secondo i magistrati si sarebbe accollata complessivamente un debito di oltre un milione e 200mila euro che diverse società del gruppo avevano verso Rai Cinema Spa, "rinunciando così ad incassare i crediti dalla stessa vantati nei confronti di Rai Cinema Spa senza richiedere alcuna controprestazione e senza pattuire interessi-corrispettivi".

Una mossa che, si legge nelle carte "cagionava il dissesto della società Ellemme Group Srl'." Tre sono i capi d'imputazione che ricostruiscono la vicenda. L'amministratore unico della 'Ellemme' risulta essere Vanessa Ferrero, ma il presidente della Sampdoria, dice la procura, è l'amministratore di fatto. Lo stesso Ferrero, sempre secondo le indagini, risulta anche essere stato nel corso degli anni amministratore unico della 'Global Media srl', presidente del Cda di 'Mediaport spa' e amministratore unico di 'Mediaport Cinemas Srl', mentre la figlia è stata anche amministratore unico della 'Ferrero Cinemas srl'.

Per quanto riguarda il primo episodio, la Ellemme si sarebbe accollata un debito complessivo di 806mila euro che la Global Media srl, Mediaport Spa e Ferrero Cinemas avevano nei confronti di Rai Cinema; nel secondo capo di imputazione, il debito che finisce sulle spalle della Ellemme e' di quasi 209mila euro (contratto da Mediaport srl e Mediaport Cinema) mentre nel terzo ammonta a oltre 239mila accumulati da Mediaport Cinema e Ferrero Cinemas.

L'avvocato di Ferrero, Pina Tenga, ha presentato un'istanza ai magistrati affinché possa essere trasferito a Roma per consentirgli di assistere alla perquisizione e procedere all'apertura di una cassaforte all'interno di un'abitazione. Sempre l'avvocato Tenga informa che l'arresto sarebbe attinente a eventi di quattro anni fa.

"Lo hanno prelevato in albergo come fosse l'ultimo dei delinquenti - afferma il legale all'AdKronos -, hanno perquisito anche casa della figlia e del nipote, hanno arrestato anche l'autista". "Io sto cercando da stamattina alle 7.30 di parlare con la guardia di finanza", aggiunge l'avvocato chiarendo che "la cassaforte che deve essere perquisita la può aprire solo il presidente Ferrero".