Cosenza, dibattito a sostegno della causa di Patrick Zaki: il neosindaco porta avanti la proposta della cittadinanza onoraria

zaky patrickL'ordine del giorno era stato depositato, nella seduta del 22 novembre scorso, dal consigliere comunale Francesco Alimena, primo firmatario, e da altri consiglieri che lo hanno condiviso. All'atto dell'apertura della discussione, il consigliere Alimena, nella sua qualità di capogruppo del Partito Democratico, ha designato a parlare il consigliere, sempre del PD, Aldo Trecroci che, nell'augurare buon lavoro al Sindaco Franz Caruso e alla giunta e a tutti i consiglieri comunali, ha ripercorso le tappe dell'arresto di Patrick Zaki, avvenuto il 7 febbraio del 2020 all'aeroporto del Cairo in Egitto. "Quella per Patrick Zaki – ha sottolineato Trecroci – è una battaglia civile che va oltre le libertà riconosciute dai Paesi democratici, ma che reclama il rispetto dei diritti umani. Il suo arresto non ha una motivazione ufficiale". Trecroci ha ricordato, inoltre che a sostegno della causa per la liberazione dell'attivista e ricercatore è sorto, spontaneamente, in tutto il mondo, un movimento le cui azioni, però, non hanno ancora convinto il governo egiziano a recedere dalle sue posizioni, con il risultato che Patrick Zaki è ancora detenuto".

Il consigliere Trecroci ha poi legato la mozione del Pd a sostegno della liberazione di Zaki e per la libertà di espressione ad una mozione a favore delle donne afgane, ricordando la manifestazione organizzata dalla Fondazione Lanzino svoltasi il 25 novembre alla Provincia nel salone degli Specchi, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne. "Alla giornata – ha detto ancora il consigliere Trecroci – hanno partecipato anche la professoressa Giovanna Vingelli dell'Università della Calabria, due profughe afgane fuggite dal loro Paese ed anche gli studenti del Liceo Scientifico Scorza che è la scuola che mi onoro di presiedere. La professoressa Vingelli ha con l'occasione lanciato un appello al Liceo Scientifico "Scorza" per difendere i diritti delle donne donne afgane". Ed è a questo proposito che il consigliere del PD ha chiesto un impegno analogo al Comune di Cosenza, organizzando una seduta consiliare ad hoc con la presenza della docente universitaria, della Fondazione Lanzino e dando vita ad una discussione, aperta anche alle scuole cittadine. Al termine del suo intervento, il consigliere Trecroci ha sottoscritto pienamente la battaglia di civiltà a favore della liberazione di Patrick Zaki.

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Subito dopo è intervenuto il consigliere comunale Mimmo Frammartino che, nel condividere pienamente i contenuti esposti dal consigliere Trecroci, ha ricordato come la città di Cosenza si sia sempre distinta nelle battaglie civili. "Non c'era modo migliore di far partire i lavori del Consiglio che discutendo questo ordine del giorno del PD. E questo – ha aggiunto Frammartino - fa alzare il livello della qualità del dibattito, dimostrando che Cosenza è attenta alle questioni che si agitano nel mondo". Quindi Frammartino ha rivolto un invito alle commissioni, appena costituite, ad adoperarsi con metodi ancora più incisivi nella battaglia per la tutela dei diritti civili. Poi ha lanciato un altro monito: "bisogna tenere sempre presente che non si deve fare opposizione tanto per farla, ma bisogna cogliere, al di là delle singole appartenenze, lo spirito costruttivo, affinché una nuova cultura si possa generare". A questo proposito ha auspicato "che, nel rispetto della democrazia che deve guidare sempre l'attività di ogni istituzione, maggioranza ed opposizione debbano essere al servizio della collettività, ognuno per la propria parte. Non converrebbe alla città una maggioranza arrogante come non converrebbe una opposizione che si augura che il sindaco sbagli solo perché non lo ha votato. Ogni errore avrebbe comunque una ricaduta su tutti, consiglieri comunali compresi, che prima di tutto devono considerarsi cittadini di questa città". Sulle commissioni consiliari Frammartino ha aggiunto un altro passaggio: "ci sono due commissioni, la sanità e la cultura, che non ammettono dialettica oltre i confini. Noi dobbiamo adoperarci perché alla città venga dato un messaggio di unità. La dialettica, si sa, è il sale della democrazia, ma questo può avvenire in altre commissioni, non in questi due settori".

L'assemblea ha fatto poi registrare l'intervento del consigliere Giuseppe Ciacco che ha annunciato il voto favorevole del gruppo consiliare "Franz Caruso Sindaco" sulla mozione "Sostegno alla causa Patrick Zaki". "Ho immediatamente condiviso- ha detto Giuseppe Ciacco - l'iniziativa assunta dal collega Alimena perché evidentemente la mozione, fuori da ogni logica liturgica, vuole viceversa sottolineare e rimarcare lo spirito eminentemente democratico di questa assemblea consiliare. La parola d'ordine che occorre declinare senza timidezza è una sola: "Patrick George Zaki LIBERO SUBITO!" Patrick è un prigioniero di coscienza che sarà giudicato da un tribunale d'emergenza le cui sentenze non sono impugnabili. È la barbarie dello Stato di diritto! L'Egitto – ha aggiunto Ciacco - è un focolaio infetto di ignobili torture, e in questo momento il nostro ricordo commosso non può che correre verso Giulio Regeni, anche lui barbaramente trucidato in terra d'Egitto. E allora è giusto che questa aula, nella sua unanime collegialità, faccia sentire forte e vibrata la sua voce di protesta".

Piena condivisione è stata espressa anche dal consigliere comunale Raffele Fuorivia che nella discussione ha inserito un concetto che egli stesso ha definito "utopistico". "Il caso Patrick Zaki -ha detto Fuorivia – ha suscitato la solidarietà di quasi tutti i consigli comunali d'Italia. Bisogna, a mio avviso, andare oltre. È necessario – ha aggiunto - operare uno scatto in avanti e passare dalla globalizzazione dell'economia e della finanza alla globalizzazione del riconoscimento dei diritti civili, calpestati non solo in Egitto, ma in tutto il mondo. Se non si va verso atteggiamenti di tipo economico, anche con sanzioni pesanti, non ci potrà essere cambiamento alcuno. È questa l'unica arma di pressione di cui disponiamo. Il mio auspicio – ha concluso Fuorivia – è che gli Stati facciano un passo in avanti".

Il dibattito è poi proseguito con l'intervento della consigliera comunale Bianca Rende. "Ho firmato l'ordine del giorno sul sostegno alla causa di Patrick Zaki senza esitazioni – ha detto Rende. Questo è il miglior primo passo possibile per l'attività della Giunta e del Consiglio comunale che hanno avuto la sensibilità di avere il dovuto riguardo per i diritti civili di uomini, donne, bambini ed anziani. La vicenda è emblematica e potrebbe riguardare qualunque giovane o i nostri figli, perché Patrick altro non chiedeva se non libertà di espressione e di studio. Assumere una posizione forte e cogente – ha proseguito Bianca Rende - significa schierarsi dalla parte della comunità democratica che riconosce i diritti di tutti. Per noi il riconoscimento a Patrick Zaki della cittadinanza onoraria è un puntello forte ed espressione di maggiore convinzione. La mozione per il riconoscimento a Zaki della cittadinanza italiana non è stata approvata in Senato all'unanimità. I pronunciamenti dei consigli comunali sono un incoraggiamento al Governo ad andare in quella direzione. Cosenza deve assumere una leadership in questa battaglia e fare di più. Cominciamo con l'esporre un'immagine di Patrick Zaki in un luogo molto visibile della città".

I motivi dell'impegno a sostegno della causa di Patrick Zaki sono stati poi ribaditi in Consiglio comunale dal primo firmatario dell'ordine del giorno Francesco Alimena che ha ricordato come il Consiglio comunale abbia espresso apprezzamento per le azioni promosse dagli studenti dell'Università della Calabria e dalle associazioni, attivisti e cittadini cosentini e del territorio dell'area urbana per chiedere la liberazione di Patrick Zaki. Alimena ha poi ribadito l'invito al Governo italiano a promuovere in tutte le sedi istituzionali opportune azioni tese a chiedere il rilascio di Zaki, impegnando l'Amministrazione comunale ad affiggere, in un luogo visibile al pubblico, una copia del ritratto di Patrick Zaki, ma anche a patrocinare iniziative pubbliche a sostegno della causa per la sua liberazione e ad attivarsi presso i parlamentari cosentini affinché il Governo italiano e l'Unione Europea promuovano tutte le iniziative possibili per la liberazione del ricercatore. La seduta del Consiglio comunale è stata conclusa dall'intervento del Sindaco Franz Caruso sull'ordine del giorno in discussione a sostegno della liberazione di Patrick Zaki. Il Sindaco ha preliminarmente espresso il suo apprezzamento per l'iniziativa che vede tra i primi firmatari il consigliere comunale Francesco Alimena e tutti i colleghi consiglieri che hanno sottoscritto l'ordine del giorno. "Un'iniziativa apprezzabile e meritoria – ha sottolineato Franz Caruso - nella misura in cui richiama ancora una volta l'attenzione dell'opinione pubblica su una vicenda ancora avvolta nel più fitto mistero e della quale non si riesce ancora a venire a capo, nonostante gli sforzi che una parte del mondo politico ha profuso finora per dare delle risposte che, allo stato, tardano ad arrivare. Della vicenda di Patrick Zaki – ha detto ancora il primo cittadino - si è occupata a lungo la stampa, si sono occupati molti attivisti, le Organizzazioni non governative, Amnesty International, le tante manifestazioni susseguitesi in tutto il Paese e, a livello territoriale, anche gli studenti dell'Università della Calabria, Amnesty International Calabria e tutte quelle altre sigle che si sono mobilitate affinché venga dato seguito alla liberazione di Patrick Zaki. La tradizione libertaria e garantista che appartiene alla città di Cosenza e la necessità di tutelare i diritti civili – ha sottolineato inoltre Franz Caruso - ci impongono oggi di seguitare a dire la nostra su questa vicenda che a tratti rasenta l'assurdo e che rappresenta una sorta di pantomima, alimentata anche dagli atteggiamenti poco trasparenti delle autorità egiziane. E così, tra depistaggi, mezze verità, verità alterate e l'arrancare anche dei canali diplomatici, la vicenda di Patrick Zaki rischia di trasformarsi in un'odissea senza fine, quale è già diventata. Un'odissea dall'epilogo incerto e, si spera tutti, non tragico. Su quanto sta accadendo e sulle zone d'ombra che continuano ad aleggiare sulla sorte di Patrick Zaki, è bene richiamare, ancora una volta, l'attenzione dei cittadini. E il contributo che può venire in questa direzione dal Consiglio comunale ha un valore importante perché, oltre che aggiungersi alle analoghe iniziative che sono state intraprese da altre città ed amministrazioni, può risultare il valore aggiunto e la spinta giusta per contribuire a collocare un ulteriore tassello di quella battaglia di civiltà che è stata ingaggiata a sostegno della causa di Patrick Zaki".

"L'attivista e ricercatore è ancora in carcere e, se non ci saranno nuovi sviluppi, il 7 febbraio del 2022 saranno due anni dal momento in cui è caduto in detenzione. La battaglia per Patrick – ha ribadito Franz Caruso -è una battaglia che deve appartenerci e che deve riguardarci da vicino. Non è possibile, davanti ad una così palese violazione dei diritti umani, girarsi dall'altra parte o far finta di niente o – peggio ancora – defilarsi in nome di presunte ingerenze nella sovranità nazionale dell'Egitto. C'è da prendere, invece, il coraggio a due mani e dare segnali che ci rendano ancora credibili come comunità che difende i diritti civili, primo fra tutti quello insopprimibile alla libertà, e che, per la riaffermazione di questi valori, si batte senza atteggiamenti double face o tendenti a lavarsene le mani. Da Cosenza e dai banchi di questo Consiglio comunale deve, invece, levarsi alto il segnale di una presa di coscienza che deve farci sentire, tutti insieme, senza distinzioni di sorta o di appartenenza, genitori, fratelli, sorelle, amici, colleghi universitari di Patrick, perché ciò che è accaduto a lui potrebbe essere la storia di ognuno di noi e affinché la sua vicenda non abbia più a ripetersi. Ecco perché, aderendo pienamente all'iniziativa assunta dal consigliere Francesco Alimena e dagli altri firmatari dell'ordine del giorno in discussione e condividendone spirito ed impostazione, ribadisco la necessità di invitare il Governo italiano a promuovere, in tutte le sedi istituzionali, opportune azioni tese a chiedere il rilascio di Zaki. Allo stesso modo, mi sento di condividere l'impegno, richiesto all'Amministrazione comunale che mi onoro di guidare, ad affiggere, in un luogo visibile al pubblico della nostra città, una copia del ritratto di Patrick Zaki, ma anche a dare il nostro sostegno, sotto forma di patrocinio, alle iniziative pubbliche che saranno da qui in avanti organizzate e promosse a favore della sua liberazione. Con la stessa convinzione esprimo il mio impegno a far sì che i parlamentari cosentini si adoperino affinché il Governo italiano e l'Unione Europea promuovano tutte le iniziative possibili per la liberazione del ricercatore. Oggi, però – ha concluso Franz Caruso - credo che il Comune di Cosenza e l'assemblea di Palazzo dei Bruzi debbano fare anche qualcosa in più e di diverso: promuovere l'iter procedurale necessario a far inserire, nel prossimo consiglio comunale utile, il conferimento della cittadinanza onoraria di Cosenza a Patrick Zaki. Non è solo un atto dovuto, ma un passo in avanti indispensabile per collocare Cosenza, sempre di più, nell'alveo delle comunità che sostengono le libertà e i diritti fondamentali delle persone".