Reddito di cittadinanza: scoperti 170 percettori irregolari nell’Alto Tirreno cosentino. Anche amministratori pubblici tra i "furbetti"

gdf pc csI militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Scalea, nell'ambito delle attività finalizzate al monitoraggio e al controllo della spesa pubblica legata alla percezione del c.d. "Reddito di Cittadinanza", operando in sinergia con l'INPS, hanno scoperto 170 soggetti percettori irregolari, i quali, con vari escamotage, hanno indebitamente percepito il beneficio economico. L'attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle, condotta a largo raggio su un territorio comprendente 14 Comuni dell'alto tirreno cosentino, si è sviluppata attraverso un'attenta e meticolosa attività d'indagine che, partendo dalle informazioni contenute nelle banche dati messe a disposizione dall'INPS sulla base dell'intesa stipulata con il Corpo, ha consentito di individuare una variegata platea di indebiti percettori.

Tra questi figurano anche pubblici amministratori (c'e' anche un assessore attualmente in carica in un comune dell'alto Tirreno cosentino) che continuavano silenti a percepire il sussidio omettendo di comunicare all'INPS:

• le variazioni occupazionali e le variazioni di reddito, verificatesi durante il periodo di percezione del Reddito di Cittadinanza;
• l'attività lavorativa in essere all'atto della presentazione dell'istanza per il riconoscimento del sussidio;
• la sottoscrizione della prevista "dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro".

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In altri casi, le Fiamme Gialle hanno rilevato che alcuni soggetti risultavano fiscalmente a carico di nuclei familiari differenti da quelli dichiarati nelle Dichiarazioni Uniche sostitutive Particolari, infine, i casi delle "residenze di comodo", in cui i soggetti controllati avevano trasferito, in modo fittizio, la loro residenza al fine di rappresentare, in fase di dichiarazione, un nucleo familiare che escludeva da esso il familiare produttore di reddito. L'importo complessivo delle somme indebitamente conseguite, a seguito del calcolo eseguito dalle Fiamme Gialle, ammonta ad oltre 1,3 milioni di euro.

Al termine dell'indagine sono state immediatamente avviate le operazioni di irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca e/o decadenza del beneficio ed il recupero dell'indebito, di competenza dell'I.N.P.S. territorialmente competente. L'attività di servizio posta in essere rientra tra le funzioni di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e mira, da un lato, a controllare il corretto impiego delle risorse pubbliche, assicurando che l'accesso ad agevolazioni e prestazioni assistenziali erogate dallo Stato avvenga a favore di coloro i quali ne hanno effettivamente diritto, dall'altro, a smascherare quei soggetti che, indebitamente, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano realmente in condizioni di necessità e bisogno.