Ospedale ‘Annunziata’ di Cosenza: nuova metodica nella chirurgia delle metastasi

All'Annunziata la chirurgia delle metastasi epatiche diventa più sicura, precisa ed efficace. Un colorante – verde di indocianina - iniettato nel paziente per via venosa prima dell'intervento e l'impiego di una telecamera dedicata permettono di individuare metastasi molto piccole, al di sotto di 1 cm di diametro.
La tecnica utilizzata per la prima volta dall'equipe Epatobiliopancreatica e Trapianti - dottori Sebastiano Vaccarisi e Vincenzo Pellegrino - su un paziente già operato per tumore del colon, ha permesso di evidenziare metastasi non rilevate alla TAC ed alla risonanza preoperatoria, e sfuggite, causa la ridottissima dimensione, alla ecografia intraoperatoria comunque eseguita.

Nel corso dell' intervento, reso complesso da una metastasi di grandi dimensioni posta a cavallo delle vene sovraepatiche e da una metastasi a ridosso della colecisti, l'utilizzo di una telecamera ad infrarossi ha messo in evidenza la fluorescenza del verde di indocianina nelle sedi delle metastasi.

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Le immagini rilevate sono state proiettate su uno schermo e mappate sulla superficie dell'organo: successivamente, dopo la complessa asportazione delle metastasi maggiori, si è proceduto all' asportazione delle piccole lesioni, ottenendo una completa bonifica del fegato dalle metastasi.

La metodica, concettualmente estremamente semplice, rappresenta un indubbio miglioramento delle condizioni di sicurezza dell'intervento e un evidente vantaggio per il paziente al quale è certamente possibile assicurare la massima radicalità nel trattamento della malattia metastatica, a fronte di un costo particolarmente contenuto della stessa.

Dati di letteratura confermano infatti che la possibilità di identificare con l'immunofluerescenza al verde di indocianina in corso di intervento lesioni sfuggite a tutte le altre metodiche di indagine è rilevante e probabilmente si attesta oltre il 40% dei casi, anche se ulteriori studi ed ulteriori conferme si rendono necessari.

Il paziente è ancora degente anche se in ottime condizioni di salute: autosufficiente, si alimenta regolarmente, non è stato sottoposto a trasfusione di sangue e presto farà ritorno a casa.