Castrovillari, detenuto tenta di strangolare agente. Capece: "Non si placano aggressioni"

carcere23apr 500Dopo avere effettuato una telefonata un detenuto del carcere di Castrovillari ha aggredito un sovrintendente della Polizia penitenziaria tentando di strangolarlo con il filo dell'apparecchio. A riferirlo è il segretario generale Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe), Donato Capece.

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"Non si placano - afferma Capece - le aggressioni nei confronti dei poliziotti. Questa volta si tratta di un detenuto, già sottoposto per tre volte a Tso e che di fatto non dovrebbe neanche essere ristretto in un istituto di pena ma assegnato ad una Rems. Il detenuto è stato segnalato al Provveditorato dell'Amministrazione penitenziaria di Catanzaro per una serie infinita di aggressioni al personale, ma che continua a restare in quella sede rendendosi protagonista di numerosi eventi critici. La situazione è grave e inaccettabile. Esprimo, a nome del Sappe, vicinanza e solidarietà al collega ferito nonché calorosi auguri di una pronta guarigione".

"Servono interventi urgenti e strutturali - prosegue Capece - che restituiscano la giusta legalità al circuito penitenziario intervenendo in primis sul regime custodiale aperto. I numeri degli eventi critici accaduti nelle carceri italiane nel primo semestre del 2021 sono allucinanti: 5.290 atti di autolesionismo, 44 decessi per cause naturali, 6 suicidi e 738 sventati dalla Polizia Penitenziaria, 3.823 colluttazioni, 503 ferimenti. In pratica, ogni giorno nelle carceri italiani succede qualcosa".

Nello stesso arco di tempo, rileva il Sappe "nelle carceri della Calabria si sono contati 127 atti di autolesionismo, 25 tentati suicidi sventati in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 3 decessi per cause naturali, 1 suicidio, 142 colluttazioni e 14 ferimenti: cifre comunque contenute grazie alla professionalità, all'abnegazione ed al senso del dovere della Polizia Penitenziaria, che ha comunque bisogno di uomini e nuovi strumenti operativi per fronteggiare l'emergenza in atto".