Strumenti e opportunità per favorire l'ingresso dei i giovani nel mondo del lavoro: confronto tra istituzioni e parti sociali nella commissione strategie attive per il lavoro presieduta dalla consigliera Apicella a Cosenza

Come provare a costruire una rete, con le parti sociali e il mondo delle istituzioni, che possa prefigurare gli scenari lavorativi del post pandemia ed anche offrire soluzioni e opportunità ai giovani e al mondo delle imprese? E' su questi temi che la commissione consiliare strategie attive per il lavoro, presieduta dalla consigliera Annalisa Apicella, ha imbastito un proficuo confronto dedicandosi la scorsa settimana all'analisi dei dati scaturiti dall'Osservatorio economico-territoriale delle politiche del lavoro della Regione Calabria ed approfondendo ora le questioni all'ordine del giorno, istituendo uno scambio di idee con altri attori come la responsabile del programma regionale "Garanzia Giovani", Dottoressa Annarita Lazzarini, il rappresentante regionale dell'Ente Nazionale per il Microcredito, Dott.Antonello Rispoli e alcuni esponenti del mondo sindacale, come il segretario della Camera del Lavoro di Cosenza, Umberto Calabrone, e il segretario della Cisl di Cosenza, Gerardo Calabria.

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Nell'intervento introduttivo la Presidente della commissione, Annalisa Apicella ha ribadito che "come consiglieri comunali abbiamo il compito, in attesa che la situazione vada migliorando, di poter fronteggiare e offrire al mondo del lavoro e delle imprese soluzioni ed opportunità. La condizione è difficile e particolare è il senso di disagio e precariato per le persone e le imprese. Diventa, pertanto, importante in questa fase – ha detto ancora Apicella - provare a immaginare cosa accadrà dopo la pandemia e soprattutto provare a costruire un nuovo modello di società in cui gli strumenti del lavoro si accompagnino agli strumenti di tutela, in modo tale da poter dare certezze e garanzie. Il sistema delle tutele – ha rilevato ancora la Presidente Apicella - si è molto indebolito ed è per questo che occorre individuare tutti quegli strumenti che possano provare a colmare, nei confronti dei giovani, le incertezze che essi nutrono verso il futuro. Abbiamo invitato in commissione un rappresentante dell'Ente per il Microcredito, nella piena convinzione – ha aggiunto Apicella - che il microcredito, nonostante sia ancora poco utilizzato a Cosenza e in provincia, rappresenti lo strumento che più arriva alle fasce più deboli, rappresentando l'unico tramite di sviluppo economico che in questo momento può dare risposte a quelle persone che versano in condizioni di vulnerabilità estrema. Il microcredito, infatti – ha detto ancora la Presidente Apicella - dà possibilità a tutti quelli che non sono bancabili di avere quelle garanzie che non sono nella condizione di poter offrire per affrontare nuove iniziative imprenditoriali". Di "Garanzia Giovani" e delle opportunità offerte ha poi parlato la responsabile regionale dello stesso programma Annarita Lazzarini, ricordando le diverse misure in cui è articolato: dalla semplice informazione alla presa in carico, dalla profilazione all'orientamento di base e specialistico, alla formazione, ai tirocini, all'accompagnamento al lavoro e all'autoimpiego. Lazzarini ha indicato nel tirocinio la misura alla quale più spesso fanno ricorso le aziende. "Attualmente la Regione Calabria – ha precisato Lazzarini - ha una dotazione finanziaria di fondi assegnati dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali pari a 76 milioni di euro, distribuiti tra le varie misure a seconda dell'età degli iscritti al programma e a seconda delle necessità del mercato del lavoro. C'è stato, a causa del covid, un rallentamento delle attività in presenza, come i tirocini, a differenza della formazione che viene fatta a distanza e che ha consentito ai giovani di completare i percorsi previsti". La responsabile di "Garanzia Giovani" ha poi parlato di due avvisi, sempre relativi alla formazione e di recentissima pubblicazione, che hanno previsto una dotazione finanziaria di quasi 12 milioni di euro. Formazione quest'ultima rivolta a giovani privi di titolo di studio per consentir loro di conseguire un diploma ed avere una qualifica per potersi inserire nel mondo del lavoro. "Altra misura formativa – ha concluso Lazzarini - è rivolta ai giovani di età compresa tra i 18 e i 35 anni, con l'obiettivo di accompagnarli nell'inserimento nel mondo del lavoro". Con riferimento all'autoimpiego la dottoressa Lazzarini ha aggiunto che "la Calabria è la prima regione in Italia a finanziare attività imprenditoriali anche nei confronti di soggetti titolari di partita Iva poco movimentata (i professionisti). Finora l'autoimpiego – ha aggiunto - è stato rivolto ai disoccupati. Ora, invece, ci rivolgiamo anche a soggetti che sono occupati, ma che hanno un reddito tale da consentire il mantenimento dello status di disoccupato al centro per l'impiego". Con riferimento al ricorso allo strumento del microcredito, il dottor Antonello Rispoli, referente regionale dell'Ente nazionale per il microcredito ha sottolineato che in provincia di Cosenza non c'è stata la risposta che ci si attendeva. Quindi ha ricordato il progetto "Yes I start-up Calabria" nato da un progetto nazionale frutto di un accordo tra Ente nazionale per il microcredito, Anpal ed Invitalia e finalizzato ad accompagnare giovani fino a 30 anni intenzionati ad intraprendere un'attività di autoimpiego o autoimprenditorialità e che la regione Calabria ha fatto suo. "Non basta, però, - ha sottolineato Rispoli - mettere a disposizione dei ragazzi strumenti finanziari , se non si prevede prima qualcosa che li aiuti a capire se un'idea è nel tempo sostenibile. Abbiamo iniziato questo progetto alla fine del 2018 e ad oggi abbiamo accompagnato 850 giovani calabresi in questi percorsi completamente gratuiti. Il dato raggiunto ci pone di fronte a 426 attività finanziate nella regione. Un dato importante -ha aggiunto Rispoli – soprattutto se raffrontato a quello del resto d'Italia dove sono state finanziate in totale 600 attività. Un dato di cui siamo veramente fieri. In provincia di Cosenza, però, le attività finanziate sono 68 e 12 nel comune di Cosenza. Un dato quest'ultimo che non ci soddisfa e che significa che non siamo riusciti a far conoscere la portata di una misura del genere. Stiamo cercando di correre ai ripari. I target ai quali ci rivolgiamo sono i giovani sotto i trent'anni e i giovani professionisti sotto i 35 anni. Da qui a breve coinvolgeremo nei percorsi donne (anche occupate con un reddito fino a 8 mila euro annuali) e disoccupati senza limiti di età. Tra titolari e personale impiegato abbiamo creato un indotto di circa 720 addetti che lavorano nelle attività che abbiamo finanziato". La seduta di commissione ha fatto registrare anche i contributi del segretario della Cisl Cosenza Gerardo Calabria e del segretario generale della Camera del Lavoro di Cosenza Umberto Calabrone. "Gli strumenti di cui si parla oggi – ha detto Calabria - sono fondamentali ed anche unici in questo momento. In passato abbiamo un po' patito lo strano rapporto che le aziende hanno avuto con il centro per l'impiego. E' stato difficile portarle a discutere di figure professionali. Oggi più aziende si rivolgono al centro per l'impiego per la ricerca delle figure che loro occorrono. Bisogna intensificare la promozione degli strumenti perché – e a questo proposito Calabria ha riferito il dato 2020 fornito da Confcommercio - le piccole imprese sono in totale 7256 e solo il 10% sono quelle che vengono gestite da giovani. Sarà importante – ha concluso- creare una rete nella quale tutte le parti possano dare maggiore conoscenza dei mezzi che servono per uscire dalla crisi". Umberto Calabrone ha, invece, insistito sulla "necessità di contrastare la dilagante povertà che esiste e che colpisce particolarmente la nostra provincia che si trova in un contesto regionale in cui ci sono 91 mila nuclei familiari che percepiscono il reddito di cittadinanza, per un totale di quasi 210 mila persone fisiche. Dobbiamo affrontare questa situazione con i mezzi di cui disponiamo – ha aggiunto- . La formazione, ad esempio va calibrata sulle reali necessità dei territori. Alcune volte si fa troppa formazione e poca informazione. Cosenza risulta, al 20 gennaio 2021, il Comune con il maggior numero di persone che ricadono in nuclei con reddito di cittadinanza: 12 mila 491 persone. L'obiettivo deve essere duplice: contattare queste persone e dare loro un'opportunità, ma anche un vincolo per farli uscire da questo sistema. Nel 2020 nella nostre regione 15.988 unità sono andate via verso altre regioni. E vanno via le persone più scolarizzate. Per Calabrone, "Garanzia Giovani" "è stata quasi un fallimento totale nella nostra regione. Ha privilegiato lo strumento dei tirocini, mentre sono state poche le persone che hanno avuto una trasformazione del rapporto di lavoro. E' necessario che anche le aziende facciano un salto di qualità".