L'Amministrazione comunale di Corigliano Rossano chiarisce: "Struttura teatro Valente non è fatisciente"

Accogliamo sempre con la dovuta attenzione i rilievi che ci vengono fatti rispetto al nostro patrimonio culturale. In particolar modo per quanto riguarda le strutture dei nostri centri storici, da sempre al centro della nostra azione. Abbiamo letto le annotazioni fatte, a mezzo stampa, sullo stato del Teatro Valente nel centro storico di Corigliano. Questa amministrazione lavora già da tempo per la riapertura del teatro.

Come purtroppo accade per strutture inutilizzate per lunghi periodi, i lavori di ripristino e manutenzione sono complessi e richiedono tempo. Gli incontri, sul posto, sono stati diversi, e hanno riguardato le condizioni dell'impianto elettrico, la messa in sicurezza generale della struttura e la possibilità di migliorare l'accessibilità e le vie d'uscita e di sicurezza.

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Come amministrazione facciamo rilevare che la struttura, seppur non utilizzata per spettacoli in quanto non ancora totalmente messa in sicurezza (oltre che per la normativa anti-Covid) non versa affatto in condizioni di abbandono. Il Teatro Valente è inglobato nei locali della Chiesa della Riforma, consacrata nel 1686 a Santa Maria di Costantinopoli con annesso convento dei Padri Riformati.

Gli spazi attigui al Teatro Valente sono stati resi agibili, ormai da anni, dopo una lunga ristrutturazione. Oggi gli spazi dell'ex Convento della Riforma, in cui è incluso il teatro stesso, distribuiti su tre piani e affaccianti sul cortile interno sono diventati un luogo di azione socio-culturale molto importante. C'è la biblioteca comunale Pometti, funzionante da più di dieci anni e al piano terra lo spazio Polaris del Polo Inclusione, inoltre la Fondazione Mortati ha lì la sua sede. Tutto questo rende il complesso un luogo vivo che presto l'Amministrazione intende rendere totalmente funzionante.

«I rilievi ed i contributi che provengono dalla società civile - ha affermato l'assessore Turano - sono sempre utili, a maggior ragione quando riguardano il nostro patrimonio storico e culturale, e ci stimolano ad accelerare ulteriormente rispetto alle tante azioni che abbiamo messo in campo per la restituzione di questi luoghi alla nostra comunità».