Vaccini, Comitato Sanità Pubblica Pollino: bene il coinvolgimento dei medici di base

Il Comitato per la Difesa e Promozione della Sanità del Pollino, apprende con estremo piacere l'avvenuta firma del protocollo regionale che coinvolge i medici di base, seppur su base volontaria, nell'organizzazione ed esecuzione delle vaccinazioni per le persone ultraottantenni, personale docente ed altre categorie speciali, anche in considerazione delle difficoltà che ci sono state in questo periodo e per la grave situazione legata alla riduzione della consegna dei vaccini sia da parte di Pfizer che di AstraZeneca.

"Da tempo, avevamo sollecitato l'attivazione di tali procedure, suggerendo la creazione di una task force, sul modello del Comitato Operativo Comunale, come avvenuto in occasione del terremoto che ha colpito in particolar modo Mormanno nel 2012, che, coinvolgendo Protezione Civile, Croce Rossa, Volontariato, in una rete unica, sia pronto di affrontare al meglio anche le questioni logistiche, come il trasporto del vaccino dal centro di stoccaggio a i Punti Vaccinali Territoriali, l'allestimento delle strutture dove vaccinare le persone, ecc..

Il ruolo dei medici di famiglia è essenziale per la loro conoscenza reale delle situazioni cliniche dei propri pazienti. La loro capillare presenza sul territorio è un'altra garanzia per una efficace individuazione della popolazione a rischio.

Proprio sul significato di "popolazione a rischio", è aperto in tutto il paese un ampio dibattito, circa l'opportunità di inserire in questa fase di vaccinazione di massa, anche le persone cosiddette "fragili" sia per problemi clinici che psico-fisici, e tutta la "rete di supporto" che attorno a queste persone lavora!

L'accordo firmato, però, non prevede un ruolo per i M.M.G. in questa attività di vaccinazione: ancora non si sa quando, come e dove queste categorie "speciali" potranno essere vaccinate. A dicembre è stato fatto un bando governativo per individuare medici ed infermieri per assicurare le vaccinazioni su larga scala. Purtroppo in Calabria anche in questo caso c'è stato un ritardo: attivarsi per vaccinare queste persone, ed anche la rete di volontariato che eventualmente li supporta, diventa dovere inderogabile!

Come pure è da segnalare la questione che riguarda l'inserimento di persone con patologie che vengono curate fuori regione.

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Sappiamo tutti la piaga che affligge la nostra regione: i "viaggi della salute" sono purtroppo all'ordine del giorno anche se si sono ridotti durante questo anno tremendo. Queste persone vanno inserite di diritto nell'elenco di chi sarà vaccinato.

Siamo certi quindi che anche questi nostri suggerimenti saranno presi in considerazione e valutati sia dagli organismi dirigenziali dell'ASP, Commissario Straordinario e Direttore di Distretto, che, già, ha organizzato la prima fase delle vaccinazioni per il personale sanitario, che dai sindaci dei comuni del nostro comprensorio".