Giornata della Memoria, il sindaco di Cariati, Greco: "Affrontare questione pedagogica"

Non sembri strano e paradossale, in questo lungo periodo di pandemia e di emergenza sanitaria globale, riportare al centro del dibattito locale e nazionale quella che resta la vera emergenza sulla quale confrontarsi ed impegnarsi a tutti i livelli, istituzionali in primis. Mi riferisco alla gravissima questione pedagogica, al sempre più misurabile abbassamento del livello culturale e di formazione del nostro Paese ed al conseguente disinteresse per la storia, l'identità e la memoria condivise. Che si parli dell'orrore dell'Olocausto nazista che non può essere disconosciuto né tanto meno negato da nessuno o della dignità del popolo italiano che nel Dopoguerra ha voluto e saputo ricostruire dalle macerie il proprio tessuto sociale e produttivo nel quadro della Repubblica e della Democrazia, la conoscenza umile della storia, la consapevolezza laica del passato e la percezione lucida delle catastrofi, dei genocidi e dei crimini contro l'umanità perpetrati in tutte le guerre di ieri e di oggi, restano il solo vero vaccino contro il ripetersi, ovunque nel mondo, del virus delle ingiustizie e di tragedie così immani.

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È quanto dichiarato il Sindaco di Cariati, Filomena Greco, intervenuta stamani (mercoledì 27 gennaio) all'iniziativa promossa per il Giorno della Memoria dall'Istituto Comprensivo cittadino alla quale ha partecipato in video conferenza anche Racheli Kreisberg, nipote di Simon Wiesenthal, il celebre Cacciatore di Nazisti.

Il Primo Cittadino ha colto l'occasione per sottolineare la necessità ed urgenza che le istituzioni pubbliche a tutti i livelli, al netto di ogni preoccupazione finanziaria, dal Governo nazionale agli enti locali, trattino la questione della memoria e dell'identità condivise di un popolo come priorità della propria agenda amministrativa e politica.

Perché – continua – quando si dimenticano le proprie origini e la propria storia, quando si cancella o si calpesta la propria identità, anche nel piccolo dei propri territori e della propria famiglia, si aprono voragini senza radici, nelle quali tutto perde valore e colore; tutto diventa uguale e svanisce nell'indifferenza spalancandosi inevitabilmente le porte – aggiunge il Primo Cittadino – alla banalità, inclusa quella del male, come ci ricordava tristemente Hannah Arendt.

Il mio ed il nostro pensiero – ha concluso la Greco – è quindi rivolto anzi tutto al mondo della Scuola: mai indietreggiare, per nessun motivo, nella ricerca e nell'approfondimento storico e nel trasmettere, anzi tutto con l'esempio e col ricordo, alle nuove generazioni i sentimenti preziosi della passione e dell'amore verso le proprie radici da cui i giovani derivano e di cui sono e dovranno essere eredi ed interpreti orgogliosi e positivi.