Cosenza, Apicella: “Creare comunità solidale a misura di anziani e bambini”

"La pandemia, lo comprendiamo bene tutti ogni giorno di più, lascerà un disastro ed una serie di devastazioni dietro di sé; morti fisiche ed economiche. Non si può però, nell'attesa che questo tragico momento passi, rinviare la ricostruzione. Questo è il tempo per cominciare a programmare tutte le iniziative sociali e culturali che consentiranno a tutti noi di riprenderci gradualmente la nostra vita e di tornare ad avere un arricchimento del nostro animo e del nostro essere cittadini.

Cosenza con un indice di anzianità di quasi 200, cioé di 2 persone over 65 per ogni giovane e con una popolazione per il 24% sopra i 65 anni deve interrogarsi su come questa risorsa sociale possa diventare effettivamente capace di creare valore nel territorio. La mia proposta lega due mondi fondamentali per il progresso della società: gli anziani e i bambini. La storia e la memoria da cui partire e le energie per farla continuare a progredire.

Le persone anziane, spesso sole, hanno quanto mai bisogno di creare una rete di relazioni che possano sostenerle e motivarle, prevedendo situazioni di sconforto, di riduzione dell'autostima e, soprattutto, di abbandono per cause molteplici, come l'emigrazione di figli e familiari più giovani per motivi di lavoro.

Gli anziani seppure con queste fragilità non devono essere, come si fa di solito, considerati solo ed esclusivamente soggetti deboli, ma in primo luogo soggetti sociali, che possono ambire ad avere ancora un ruolo attivo nella società.

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"Si potrebbero così pensare e realizzare in Città spazi di relazione che si trasformino in luoghi di confronto, in cui costruire nuove reti di relazione basate sulla solidarietà, sull'impegno collettivo e sulla socializzazione.

Sviluppare laboratori e attività comuni che connettano le persone anziane con i più piccoli per trasmettere esperienze, competenze e la stessa storia recente della città di Cosenza, può essere una strada per valorizzare un patrimonio sotto gli occhi di tutti ma poco compreso.

Spaziando tra attività formative più classiche ad attività pratiche come quelle sulla cucina tradizionale di Cosenza, al cucito, alle gite nei luoghi vissuti dalle persone stesse, al cinema, alla musica, al giardinaggio, alle narrazione di storie e di racconti, sicuramente si rigenererebbe il tessuto sociale della nostra città riportando in vita storie e peculiarità tramandate da generazioni, rigenerando persone e luoghi per far crescere generazioni innamorate della propria città e capaci di comprendere il valore del Welfare di prossimità e del passaggio di testimone tra chi ha vissuto tanto e chi ha davanti una vita di esperienze".

Lo afferma, in una nota, Annalisa Apicella, consigliere comunale di Cosenza.