Cosenza, Lavia (Cisl): “Recovery plan non prevede investimenti infrastrutturali necessari a territorio provinciale”

«I 207 miliardi del Recovery Fund da impegnare entro il 2016, che salgono a 223 con le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione ed il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza – afferma in una nota il Segretario generale dell'UST Cisl di Cosenza, Giuseppe Lavia – rappresentano il più importante investimento dal dopoguerra.

Il Piano – prosegue il sindacalista – non destina al nostro territorio le risorse per le infrastrutture che servono: nessun finanziamento per il completamento della S.S.106; troppo poco sul versante delle infrastrutture ferroviarie, con un riferimento alla massima velocizzazione della Salerno-Reggio Calabria, e per la linea ionica il progetto di ammodernamento ed elettrificazione è quello già finanziato con un CIS la cui realizzazione è in grave ritardo.

Ci sono tuttavia alcune opportunità che dovremmo provare a cogliere.

Sulla Missione 2 Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica, seconda componente, "Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile", in sintonia con la strategia nazionale sull'idrogeno in fase di definizione, il Piano – sottolinea il Segretario provinciale della Cisl cosentina – prevede di riconvertire aree industriali abbandonate per testare la produzione di idrogeno da FER (Fonti energetiche rinnovabili). Nel Piano stesso si prevede la creazione da 5 a 10 Hydrogen Valley con produzione e utilizzo locali, con la creazione di una filiera italiana dell'idrogeno e di un polo industriale per la produzione di elettrolizzatori, insieme all'utilizzo dell'idrogeno nel trasporto ferroviario, in cui la propulsione FCH (Fuel Cell Hydrogen) può sostituire il diesel laddove l'elettrificazione dei binari non è fattibile (attualmente circa il 40% della rete nazionale).

Si avvii, dunque, da subito – propone Giuseppe Lavia – un confronto per valutare la candidatura del sito dell'ex centrale Enel di Corigliano Rossano ad ospitare uno dei progetti di produzione di idrogeno da FER e una delle Hydrogen Valley previste. Perché dopo il fallimento di Futur E, il progetto di riconversione non energetica delle centrali dismesse, bisogna provare a costruire altre opzioni di riutilizzo della struttura. Il Piano prevede che per questa componente, che vale complessivamente 20 miliardi, la quota di risorse per il Mezzogiorno debba essere superiore al 34%. In Lombardia, la Val Camonica si appresta a diventare la prima Hydrogen Valley italiana.

Sulla Missione 1 "Digitalizzazione della P.A.", – continua nella sua analisi del PNRR il Segretario di Cisl Cosenza – si destinano 1,2 miliardi per lo sviluppo di infrastrutture ad alta affidabilità e efficienza per l'erogazione di servizi cloud alla Pubblica Amministrazione e per lo sviluppo della cybersecurity. Si colga l'occasione – sottolinea Lavia – per costruire su questi temi nuove opportunità, valorizzando e rafforzando l'esperienza importante e qualificata del distretto cyber security di Cosenza di Poste Italiane che ha già come partner l'Università della Calabria, il C.N.R e NTT DATA, creando nuova occupazione.

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Per arginare lo tsunami post Covid su economia e lavoro – conclude il Segretario provinciale della Cisl di Cosenza – bisogna impegnarsi per mettere a frutto ogni opportunità con determinazione e con una visione di breve, medio e lungo periodo, tutti insieme, con il protagonismo delle rappresentanze istituzionali, raccogliendo da subito le nuove sfide dell'innovazione, perché come sempre "chi ha più filo tesse la tela" e la vera priorità resta il lavoro che non c'è».