Corigliano Rossano, il sindaco Stasi sospende la didattica in presenza fino al 16 gennaio

Il dato di questi giorni circa la diffusione del coronavirus risente dell'onda lunga delle festività natalizie e sta alimentando un dibattito aperto in tutta la Calabria ed anche nella nostra città, sulla riapertura delle scuole.

Negli ultimi giorni Corigliano Rossano ha registrato un dato di circa 70 casi positivi, ben più preoccupante è il tasso percentuale di positivi rispetto ai tamponi fatti che risulta del 20%, molto alto rispetto al resto del paese. Sono presenti sul territorio diversi focolai, alcuni anche in zone agricole, evenienza che impone di tenere altissima l'attenzione in questo comparto fondamentale per il tessuto economico del territorio.

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Per quanto riguarda la scuola in presenza, questione importante per tutta la comunità, il sindaco Flavio Stasi è sempre in contatto e si confronta costantemente con il Dipartimento Prevenzione dell'Azienda Sanitaria Provinciale.

"Intanto permettetemi qualche chiarimento – scrive il sindaco - quando il TAR Calabria sospese l'ordinanza con la quale avevo chiuso le scuole a dicembre, sottolineai che il nostro è l'unico tribunale amministrativo ad avere questo orientamento: lo ha fatto con Paola, lo ha fatto con Corigliano-Rossano, lo ha fatto con la Regione. L'ho detto e lo ripeto senza paura: trovo profondamente inopportuno che i giudici amministrativi entrino nel merito di decisioni politico-amministrative che competono alle Autorità Sanitarie e che attengono anche alla sfera della precauzione. Possibile che sia l'unico a pensarlo? In un contesto come questo è semplicemente assurdo ed inaccettabile che l'assetto istituzionale del Paese crei così tanta confusione ed instabilità nella popolazione, con ordinanze motivate e comunicate che vengono successivamente e per più volte sospese dal tribunale amministrativo, per altro rendendo estremamente difficile anche la pianificazione delle scelte di chi deve amministrare in un periodo così difficile e facendo ricadere ancora una volta, l'ennesima, tutto sui sindaci".

L'ordinanza Spirlì, il presidente facente funzioni della Calabria, che rimandava la riapertura delle scuole in presenze, è stata sospesa dal TAR, quando sul territorio regionale avevamo meno casi positivi ed eravamo in zona rossa. Ieri il presidente f.f. Spirlì ha annunciato ulteriori provvedimenti che potrebbero giungere in giornata. In attesa di questi provvedimenti, il trend preoccupante della diffusione del contagio ci indica che la scelta di sospendere la didattica in presenza fino a metà mese, col fine di tenere sotto controllo gli effetti prevedibilmente negativi delle trascorse festività, è opportuna.

Pertanto, il sindaco, sentito il Dipartimento Prevenzione, conviene sulla scelta della sospensione delle lezioni, motivata dall'aumento considerevole di casi nell'ultima settimana e dall'alto tasso di positivi rispetto ai tamponi effettuati. Ancora una volta il sindaco e la giunta si assumono così la responsabilità di sospendere la didattica in presenza fino al 16 gennaio per le scuole primarie e secondarie, lasciando ovviamente la possibilità di frequentare presso gli istituti a tutti i nostri ragazzi con disabilità o bisogni educativi speciali.

Tutte le autorità si appellano alla responsabilità collettiva, affinché a questo provvedimento seguano comportamenti responsabili da parte di tutta la cittadinanza in ogni ambito, perché, per quanto la DAD – Didattica A Distanza, stia consentendo di proseguire i percorsi formativi, tutta la comunità è responsabile e vuole offrire ai propri giovani un percorso formativo "normale" per quanto possibile in questo momento storico, altamente complesso. Governata questa fase, si procederà a ripartire con la didattica in presenza per le scuole primarie e secondarie di primo grado, così come definito qualche giorno fa anche per quanto riguarda la refezione scolastica. Si farà, come programmato, lo screening del personale scolastico e procede (per ora sugli operatori sanitari) la campagna di vaccinazione in città.

Le autorità, sindaco in testa, capiscono il disagio delle famiglie e dei i genitori: "Viviamo momenti difficili in cui anche chi, come me, è nelle istituzioni, spesso non è supportato da un sistema istituzionale funzionante e coerente. In questo contesto dobbiamo fare delle scelte per provare a tutelare il più possibile il futuro delle nuove generazioni. Questo vale tanto per la salute quanto per la formazione e la cultura. Per cui mentre ci assumiamo la responsabilità di non far andare i nostri ragazzi a scuola per un'altra settimana, assumiamoci anche la responsabilità di fare in modo che tutto questo serva, evitando d'ora in poi ogni superficialità, ogni disattenzione, ogni piccolo egoismo".

Tutte le autorità, sindaco e maggioranza in primis, stanno lavorando ad un provvedimento solido, ad un maggior controllo del territorio per il rispetto delle ordinanze, ma quello che è necessario è che si comprenda che senza uno sforzo comune sarà sempre più difficile poter uscire da questo momento affidandoci solamente ad un'ottica di tipo repressivo. Il sindaco e gli organismi comunali lavorano per promuovere decisioni e scelte che, sebbene difficili, garantiscano l'armonia civile della propria comunità.