Lauria (Italia Viva): "Se al Governo la Calabria interessa poco, i nostri rappresentanti ci restituiscano la dignità"

"Era il 7 novembre anno di grazia (se così si può definire) 2020, ben 20 giorni or sono, che il commissario ad acta per la sanità calabrese, Dott. Saverio Cotticelli, rassegnava le proprie dimissioni dopo essere stato travolto da uno scandalo televisivoinerente le proprie responsabilità nella gestione della emergenza da covid-19. Quel giorno così infausto per noi calabresi, alle prese con una sanità a dir poco disastrata e disastrosa, ha avuto "il merito" di far balzare agli occhi della cronaca nazionale il caso Calabria, affinchè vi fosse una presa di coscienza collettiva che investisse le più alte autorità politiche nazionali e che portasse a scelte forti, nel segno della discontinuità e della tutela degli interessi dei cittadini calabresi.

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Ma tutto questo fu una vana speranza. Nemmeno la ribalta mediatica, al momento, è riuscita a sovvertire la vergogna nazionale di una regione abbandonata da tutti. Infatti, da quel 7 di novembre, si sono susseguiti diversi nomi, si sono tenuti diversi Consigli dei Ministri, si sono fatte ipotesi, contro ipotesi, riunioni ed interlocuzioni varie. Ma nulla, niente di fatto. Abbandonati eravamo ed abbandonati siamo rimasti. Per ovvie ragioni non parlerò delle nomine saltate, smentite e ritirate finora, non lo farò in quanto già ampiamente sono state trattate in queste settimane, ma soprattutto già ampiamente hanno definito i contorni grotteschi di una storia drammatica. Ciò che voglio mettere in risalto, in queste poche righe, è lo stato di sconforto e di abbandono che ogni cittadino calabrese sente ogni giorno di più, uno stato che fa paura in quanto si allontana sempre più dall'indignazione e si avvicina di molto alla rassegnazione, ovvero all'anticamera della morte di ogni speranza, della fine ingloriosa di una terra. Il popolo calabrese ha accettato con dignità ogni limitazione e restrizione della propria libertà al fine di contrastare questo maledetto virus, ma se nell'emergenza che ognuno di noi sta vivendo, la Politica, le Istituzioni e lo Stato intero, non riesce a garantire un minimo di dignità e di rispetto per i diritti e le prerogative che dovrebbero essere riconosciute a tutti, così come sancito dalla nostra Costituzione, diventa molto difficile credere ancora in qualcosa. Se, chi dovrebbe essere la guida sicura in un momento di sconforto e di smarrimento, non fa altro che scaricare le proprie responsabilità, non si può non constatare l'irrilevanza della nostra Regione nel piano di governo nazionale. Pertanto concludo con un semplice appello, se Roma non ha interesse a risolvere ed a farsi carico dei nostri problemi, abbiamo il dovere di farcene carico noi mostrando in ogni modo la dignità di un popolo martoriato. Sarebbe bello se i nostri rappresentanti trovassero il modo, nelle prossime ore, di farsi portavoce di tutto lo sdegno di un popolo e della voglia di riscatto di esso. Ogni parlamentare, di qualunque colore politico, ha il dovere di tutelare in tutti i modi chi ha riposto fiducia nella propria persona, di portare a Roma il lavoro di tanti rappresentati delle Istituzioni, a partire dai Sindaci, che ogni giorno difendono, a mani nude, i diritti di ogni cittadino. Chiedete un incontro al Governo, non votate il decreto Calabria, protestatedavanti al Parlamento, rendetevi partecipi di proposte e di idee. Dimostriamo che la speranza ha sempre un argomento in più della rassegnazione. Il momento è adesso". Lo afferma in una nota Davide Lauria, Coordinatore Italia Viva provincia di Cosenza.