Stasi: “Vergognosa campagna elettorale sulla vita dei malati. Nel pieno di una pandemia mondiale a Corigliano-Rossano c’è chi sceglie di terrorizzare la popolazione”

"Non ci saranno trasferimenti di degenti dal reparto Covid del nosocomio rossanese verso altri ospedali. L'indiscrezione, apparsa questa mattina su alcuni media online è del tutto priva di fondamento.

Le disposizioni odierne prevedono lo stop a nuovi ricoveri e la gestione dei degenti già in carico, senza che ci sia sul tavolo nessuna ipotesi legata a trasferimenti. Rassicurazioni in tal senso sono arrivate dalla direzione sanitaria.

Questi sono i fatti. Questo è lo stato delle cose ad oggi.

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Rispetto a tante cose insensate lette in queste settimane sulla gestione Covid – 19 in città, ho preferito restare in silenzio per la gravità del momento e per rispetto delle persone malate e di coloro che lavorano in ambienti a rischio.

In questi momenti tutti noi dovremmo stringerci e cercare di superare insieme le enormi difficoltà imposte dalla diffusione del virus. Difficoltà drammatiche che si registrano da Londra a Parigi, da Aosta a Siracusa e che quindi si riversano ancor più seriamente su una regione commissariata (male) da più di dieci anni. Per questo, finora, ho sempre provato a lavorare, preferibilmente in silenzio, per cercare di proteggere la nostra comunità e di limitare i danni del covid-19. Fino a quando non ho letto gli ultimi comunicati stampa prodotti in giornata dalle forze di opposizione.

Ora è stato superato il limite della decenza.

Mentre intere regioni del Paese sono al collasso per il numero di contagiati da ospedalizzare e per la mancanza di terapie intensive; mentre le aziende sanitarie di tutta la Calabria cercano disperatamente posti letto in cui curare calabresi affetti da Covid; mentre si preparano addirittura ospedali da campo con personale militare; mentre dentro i reparti covid ci sono medici, infermieri e ausiliari che lavorano per due o per tre col fine di cercare di salvare vite; mentre ci sono decine di persone che aspettano su una barella nei pronto soccorso della Provincia, col rischio di finire lì i loro giorni; mentre decine e decine di sanitari in Italia ed in Calabria, in strutture ospedaliere e fuori dalle strutture ospedaliere, in ospedali e reparti con degenza covid e senza degenza covid, solo facendo il proprio lavoro; in poche parole, mentre siamo nel mezzo di una pandemia mondiale senza precedenti, a Corigliano-Rossano si fa campagna elettorale sul terrore, campagna elettorale sulla pandemia, campagna elettorale sulla vita delle persone.

Mi vergogno umanamente prima che politicamente per quello che leggo.

I territori stanno facendo la rincorsa a cercare di avere dentro le proprie mura cittadine dei ripari, dei luoghi in cui poter ricoverare e curare i propri cittadini ammalati di covid perché dappertutto le strutture sono piene, perché vorrebbero che i propri cittadini non si trovassero distanti ed in strutture fatiscenti come accaduto durante la prima flebile ondata. In tutto il Paese, non soltanto in Calabria, esiste una vera e propria emergenza per l'assenza di personale, con alcune regioni in cui si fa a turno per andare ai reparti di degenza covid strapieni. A pochi chilometri dalla nostra città stanno per ricoverare persone nelle tende da campo, come in guerra. Ma come si fa, come si può soltanto pensare di strumentalizzare una situazione del genere? Come si può, in un momento come questo, continuare a terrorizzare la popolazione che invece ha bisogno di essere responsabilizzata e rassicurata?

Allora se questo è il livello, se la specie di classe politica che ci ritroviamo – certamente la peggiore d'Italia – arriva a speculare sulla vita delle persone, se si intende trovare nell'avversario politico locale il responsabile della pandemia mondiale, allora preferisco auto-accusarmi: il responsabile della pandemia mondiale e di tutto ciò che ne consegue, sono io, il sindaco di Corigliano-Rossano. Meglio avere la colpa di tutto che somigliare a questa gente". Lo afferma in una nota il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi.