Scuola: Incarnato e Caruso chiedono l'intervento di Nencini

"In Calabria più che altrove è complicata la gestione dell'apertura del nuovo anno scolastico 2020/2021, non solo per le misure di contenimento alla pandemia da Covid-19, ma per problemi atavici riferiti, soprattutto, a strutture inadeguate, alla insufficienza di banchi e sedie ed alle perenni difficoltà economiche con cui i Comuni e gli Istituti Scolastici si trovano a dover gestire i servizi agli alunni ed alle famiglie, dallo scuolabus alla mensa, solo per fare pochi esempi. In questa situazione, per alcuni versi drammatica, siamo solidali e vicini a sindaci e dirigenti scolastici alle prese con vecchie e nuove problematiche, lasciati da soli in quello che si prospetta come un " annus Horribilis" per il coronavirus". E' quanto affermano in una nota congiunta Luigi Incarnato e Franz Caruso, rispettivamente segretario regionale e segretario della federazione provinciale di Cosenza del PSI, entrambi sollecitati nei giorni scorsi dalla segreteria cittadina di San Giovanni in Fiore ad un intervento di protesta contro l'azione di governo portata avanti dalla Ministra alla Pubblica Istruzione, Lucia Azzolina.

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"Condividiamo pienamente – proseguono Incarnato e Caruso – le preoccupazioni espresse dai compagni di San Giovanni in Fiore, peraltro, confermate dalla situazione precaria e critica venutasi a creare in Italia in questa prima settimana di inizio del nuovo anno scolastico. Il caos regna sovrano ovunque, soprattutto con riferimento alle nomine di docenti e personale Ata ancora da concludere in diverse zone del Paese, con le graduatorie provinciali che presentano notevoli errori nei punteggi e , in generale, per la presenza di indicazioni complicate ed evidenti problemi informatici che stanno facendo collassare l'intero sistema. Si opera, insomma, nella più totale confusione ed è per questo motivo che chiederemo un intervento immediato e forte del senatore Riccardo Nencini, presidente della VII commissione permanente "Istruzione Pubblica e Beni Culturali", affinchè si risolvano nel più breve tempo possibile le falle delle procedure adottate dal Ministero della Pubblica Istruzione, ma più in generale affinchè si torni a tutelare ed a salvaguardare la scuola pubblica. Un tema, quest'ultimo, che ci è particolarmente caro perchè consapevoli che la scuola pubblica è il solo strumento capace di offrire pari opportunità di formazione ai nostri giovani, a prescindere, dunque, dalle capacità economiche in capo alla famiglia di origine".

"Detto ciò- concludono Incarnato e Caruso – riteniamo una decisione appropriata quella adottata da alcuni sindaci calabresi e cosentini a posticipare l'inizio dell'anno scolastico, accogliendo, in molti casi, le richieste provenienti in tal senso dai dirigenti scolastici; scelte non facili che prestano il fianco a polemiche, ma che giudichiamo responsabili sotto ogni punto di vista".