Il secondo appuntamento della rassegna cinematografica “Una, nessuna, centomila”, organizzata dal Centro Antiviolenza “Angela Morabito” in collaborazione con il Comune di Siderno – Assessorato alle Pari Opportunità, si terrà oggi pomeriggio, 14 luglio alle h 19:00, presso la Villa Comunale della città. Al centro del dibattito “Donne ed omofobia”, così come della pellicola in programma con Kate Winslet e Saoirse Ronan “Ammonite”. Le relatrici che si avvicenderanno tra cui Giovanna Vingelli per l’Unical, Michela Calabrò per l’Arcigay RC, Mirella Giuffrè per l’Agedo, l’avvocata Lucia Lipari e la responsabile del Cav e Casa Rifugio Francesca Mallamaci, discuteranno con un taglio pratico di democrazia e garanzia dei diritti quali capisaldi delle nostre società.
Sono centinaia le richieste di aiuto di ragazzi e ragazze che sono maltrattati, disconosciuti e allontanati dalle proprie famiglie per via del loro orientamento sessuale e della loro identità di genere. Molteplici le richieste di aiuto di persone che per queste ragioni vengono aggredite.
L’omofobia, la transfobia e tutte le forme di discriminazioni correlate non possono essere temi di discussioni approssimative e retaggio di vetero opinioni. La violenza va sempre contrastata in ogni sua deriva e manifestazione. Le donne, le persone con disabilità, i migranti, le persone omosessuali: è questo il ‘podio’ della mappa dell’intolleranza che si allarga a macchia d’olio. L’hate speech in rete è aumentato generando tensione e polarizzazione dei conflitti. Per i ricercatori, un dato su tutti fotografa al meglio la realtà che oggi rappresenta l’odio online e il ruolo di cinghia di trasmissione che i social svolgono tra i mass media tradizionali, la politica e alcune sacche di forte malcontento, ed è la forte polarizzazione rappresentata dall’aumento evidente e notevolissimo delle percentuali dei tweet e post negativi. Il che indica una maggiore radicalizzazione dei discorsi d’odio, un fenomeno decisamente esploso.
Si assiste a una “verticalizzazione del fenomeno di odio online” e per le strade, per il quale la diffusività di messaggi di esclusione, intolleranza e discriminazione è allarmante. In relazione a questi aspetti e agli atteggiamenti di molti, ad una subcultura intollerante, c’è un ruolo fondamentale giocato dai mass media tradizionali nell’orientare e influenzare questa tipologia di comunicazione e narrativa, e soprattutto giocato dalle Istituzioni, chiamate all’affermazione dei diritti, alla divulgazione di una cultura dell’uguaglianza e non discriminazione legata ai generi.