Proiezioni, incontri, laboratori formativi in classe: il Magna Graecia School in the city ha concluso il proprio calendario di attività che hanno coinvolto gli istituti scolastici tra Catanzaro e Soverato in un percorso intenso che ha avuto nel cinema lo strumento prezioso per far riflettere i più giovani e favorire la loro libera espressione. Momento culminante della quinta edizione del progetto – ideato da Alessandro e Gianvito Casadonte e organizzato nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola, promosso dal Ministero della Cultura e dal Ministero dell’Istruzione e del Merito – è stato il laboratorio che ha interessato gli alunni del Liceo classico scuola Don Bosco di Soverato e dell’Istituto comprensivo Montepaone, che con entusiasmo e curiosità si sono messi in gioco partendo da temi ed esperienze di attualità legate alle nuove generazioni, come l’inclusione sociale, l’ambiente, la diversità, il bullismo. Argomento, quest’ultimo, che gli studenti hanno potuto affrontare anche assistendo alla proiezione de “Il ragazzo dai pantaloni rosa” e confrontandosi dal vivo con il giovane interprete Andrea Arru.
Due i focus al centro del lavoro in classe dei ragazzi coordinato dal docente formatore Enrico Le Pera: dare vita a una campagna pubblicitaria di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne e di genere e costruire un racconto cinematografico, dall’idea alla narrazione, approfondendo l’empatia dei personaggi. Messaggi di rilevante valore sociale, da una parte, e opportunità di calarsi nei panni di sceneggiatori e registi, dall’altra, sperimentando i molteplici riflessi che il linguaggio audiovisivo e multimediale è in grado di generare. “Soro rimasto sorpreso dalla consapevolezza dei ragazzi nell’affrontare un linguaggio che già appartiene loro, fin dalla nascita”, ha commentato Le Pera. “Lo scopo di questi incontri è quello di aiutare i giovani ad acquisire un pensiero critico, per scongiurare il rischio che vengano manipolati dalle nuove tecnologie. L’intelligenza artificiale rappresenta una rivoluzione di cui non sappiamo ancora le conseguenze, è bene che gli studenti ne abbiano a che fare per capire come funziona. Paradossalmente, il primo strumento utile può essere il ritorno al linguaggio e alle materie umanistiche, più si hanno un vocabolario ricco ed una consapevolezza comunicativa, più si riuscirà a controllare meglio le macchine”.
Il Magna Graecia School in the city ha confermato la riuscita di una formula che, educando all’immagine cinematografica, può fornire un supporto didattico significativo nella crescita e nella formazione dei giovani talenti.