Inaugurazione anno giudiziario a Catanzaro, la relazione del presidente della Corte d'Appello Introcaso su inchieste su magistrati del distretto, carrierismo, scoperture d’organico e ingiuste detenzioni

catanzarocorteappello 500"Riguardo l'onda lunga della crisi della giustizia che ha riguardato l'ambito locale e gli eventi che hanno caratterizzato quest'ultimo anno, non possiamo che affidarci, io e tutti i 312 magistrati del Distretto, ad altri giudici, nel ripudio della logica del sospetto, della criminalizzazione e della sfiducia diffusa, veicolata attraverso il pettegolezzo, assurto sempre piu' a camera dell'eco in un contesto fragile di controllo della notizia. E ribadire che le indagini che hanno riguardato alcuni magistrati appartenenti al territorio di competenza della Corte d'appello di Catanzaro sono nate nel Distretto e in uffici del Distretto". Cosi', nella sua relazione nel corso della cerimonia d'inaugurazione dell'Anno giudiziario, il presidente della Corte d'appello di Catanzaro, Domenico Introcaso, in relazione alle inchieste che nel corso dell'ultimo anno hanno riguardato alcuni magistrati del Distretto del capoluogo calabrese. "Da qui il ringraziamento sentito e la riaffermazione di fiducia senza limiti, stima ed amicizia - ha aggiunto il presidente Introcaso - ai magistrati, ed ai colleghi della Corte d'appello, in particolare, che svolgono il loro lavoro quotidiano con sobrieta', serieta', impegno. E gli stessi sentimenti esprimo nei confronti del personale amministrativo".

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"L'ultimo anno e' stato segnato, ancora una volta, dal fenomeno pandemico e dalle ulteriori criticita' verificatesi nel corpo della magistratura, nazionale e distrettuale. Su tale aspetto, l'onda lunga della crisi continua a disegnare uno scenario di incertezza nell'opinione pubblica, l'indice di fiducia della quale in noi magistrati e' ridotto al 30%, che rappresenta il minimo storico. Scenario in cui si inseriscono le censure del giudice amministrativo alle nomine del Csm. Ma le analisi anche interne sono parziali e fuorvianti in quanto indirizzate alla soggettivizzazione dei fenomeni, tali da non spiegarne le dinamiche. Ritengo - ha aggiunto il presidente Introcaso - che sia riduttivo ricondurre gli eventi che hanno interessato il corpus magistratuale a questione etica. Le decisioni fuori dalle sedi istituzionali, e con l'esclusione dei soggetti, laici e magistrati, deputati ad assumerle, comportano un deficit inammissibile di democrazia in quanto curvano il potere democratico di scelta del Csm a logiche di lobby. In tale ambito di distorsione dei poteri, correlata all'appartenenza, si inserisce la corruzione del procedimento elettorale e del consenso, sempre meno ideale e ideologico ma orientato prevalentemente a logiche di convenienza il piu' delle volte carrieristica. Tale contesto delinea, dunque, non solo e non tanto una questione morale, ma di democrazia che in troppi, e in primo luogo i magistrati, vogliono mettere superficialmente in secondo piano, e sulla quale bisogna intervenire con la modifica della legge elettorale del Csm".

"Nel settore penale le criticita' sono addebitabili, in prevalenza, alle croniche e gravi scoperture di organico. Attualmente la Corte d'appello di Catanzaro soffre di una scopertura del 25% dei consiglieri, accentuata da un'applicazione extradistrettuale prorogata e da un indice di alternanza del giudici del 42%. Negli ultimi anni, inoltre - ha aggiunto il presidente Introcaso - e' aumentato in maniera esponenziale ed e' sempre crescente il numero di maxiprocessi di criminalita' organizzata, di trattazione urgente e prioritaria, con impegno di tutti i consiglieri in numerose udienze di lunga durata, spesso anche per la necessita' di riaprire le attivita' istruttorie, con conseguente ripercussione di tale maggiore carico di lavoro sulla fissazione e definizione dei processi ordinari".

"Nel 2020, nel Distretto della Corte d'appello di Catanzaro, sono stati liquidati risarcimenti per ingiuste detenzioni pari ad oltre due milioni di euro risalenti ad un arco temporale compreso tra il 2000 ed il 2015 e relativi a tutti i Tribunali, salvo due risalenti al 2016 ed al 2017 (Gip Castrovillari) e ad un altro del 2017 (Gip Catanzaro)". Sulla questione delle ingiuste detenzioni c'erano state polemiche in passato perche' erano state attribuite erroneamente ad inchieste condotte dall'attuale Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, che pero' si e' insediato nel 2016.