Assalto alla sede della Cgil e scioglimento di Forza Nuova, la riflessione di Fabio Guerriero (Socialisti&Democratici)

"Anche questa volta si agisce sulla spinta emotiva e non sulla ragionevolezza. Questo è indice di una governance del Paese inadeguato e che si attiva solo sul sentimento e giammai sulla ragione. La proposta di decreto di scioglimento (anche se di cosa diversa si tratta) della associazione denominata Forza Nuova avviene a causa della pessima organizzazione, in termini di sicurezza, che ha visto le nostre forze dell'ordine inadeguate a fronteggiare una manifestazione ampiamente annunciata". È quanto afferma Fabio Guerriero, presidente di Socialisti&Democratici.

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"Quel sabato io ero a Roma e vi garantisco che era di fatto impensabile che un gruppo di scalmanati fascistoidi potesse indisturbatamente lasciare la manifestazione e dirigersi a vandalizzare la sede della CGIL. Eppure, è avvenuto. Lo Stato che deve garantire la sicurezza ha, ancora una volta, fallito – afferma Guerriero -. Oggi tenta di mettere una pezza alla sua nudità "scoprendo", solo ora, che Forza Nuova è una associazione che si richiama ai "valori" fascisti; quindi, va resa inattiva per come prevedono le Leggi dello Stato e la nostra Costituzione. Sia ben chiaro, sono favorevole allo scioglimento forzoso di questa associazione ma ciò non mi esime dal dire che ciò avviene SOLO perché sono state offese, per mezzo della violenza, le nostre istituzioni. Avrei voluto assistere, invece, alla messa alla berlina di questo gruppo fascistoide in tempi non sospetti e per rispetto delle Leggi che regolano la nostra vita sociale. Ancora una volta sul problema si arriva tardi e male. Il risultato è che a molti, questa giusta iniziativa, sembrerà più una ritorsione per i fatti di sabato anziché la giusta determinazione per chi nella nostra democrazia, anche attraverso l'infiltrazione nei partiti di governo, inquina i pozzi e ripropone un modello di società che abbiamo sconfitto ma non estirpato nel lontano 1945. Se continueremo a selezionare la nostra classe dirigente nei salotti di quelli che erano i portaborse degli statisti degli anni 80/90 – conclude Guerriero - l'Italia sarà destinata a soccombere ai nuovi populismi che è bene comprendere sono ben radicati sia nei partiti di destra che (non vi scandalizzate) anche in quelli che si professano di sinistra".