Terremoto nella Chiesa calabrese: si dimette l’arcivescovo Bertolone

bertolonevescovo 500Il Papa ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell'arcidiocesi metropolitana di Catanzaro-Squillace presentata da mons. Vincenzo Bertolone.

Lo comunica il Bollettino della sala stampa vaticana.

Bertolone lascia la guida della diocesi leggermente in anticipo rispetto a quanto previsto dalle norme vaticane (compirà 75 anni a novembre).

--banner--

Bertolone è anche presidente della Conferenza episcopale calabrese e dunque dovrebbe essere sostituito in questo ruolo dal vicepresidente.

"Mentre lascio il servizio pastorale nell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, ripeto, adattandolo, quanto, domenica scorsa, papa Francesco ha detto ai giornalisti accreditati sul volo da Roma a Budapest: 'Questo volo ha un po' il gusto del congedo'. E' questo, nel giorno del congedo, il momento favorevole per un nuovo slancio spirituale e pastorale, non velleitario, ma basato sulla forte e profonda esperienza della Grazia, da vivere intensamente nell'anno giubilare in ricordo dell'istituzione della Cattedra episcopale nella nostra città". Lo scrive mons. Vincenzo Bertolone nella lettera di commiato. "Oggi mi congedo da Voi, con i quali ho lealmente collaborato per la difesa dei beni comuni e, in particolare della legalità e della giustizia - aggiunge il presule - nella comune costruzione della civiltà umana nella nostra amata Calabria. Vi ringrazio per le tante forme di vicinanza che avete voluto mostrare non soltanto alla mia povera persona, ma all'ufficio che, in nome di Gesù Cristo, ho svolto in questi dieci anni nel nostro territorio. 'La vita è sogno', la più famosa tra le commedie di Pedro Calderon de la Barca, può fungere da sigla del nostro A-Dio: il sogno di una società più giusta, più amica della natura, senza mafie, né corruzione e né sopraffazioni, capace di un abbraccio collettivo, di un annuncio di misericordia a chi sconta pene in carcere, rimettendo al centro di tutto passione, lungimiranza, soluzione dei problemi e politica seria. Ci sono i sogni soltanto onirici e i sogni profetici, quelli che lo Spirito Santo invia per prefigurare un cambiamento. Ecco il sogno e la speranza profetica per i nostri tempi qui in Calabria: costruire un'altra società fondata sul rispetto e l'aiuto reciproco, sulla speranza per i giovani e sulla consolazione per gli anziani e gli emarginati. Ed i cattolici, che non debbono fare solo gli spettatori o le comparse, continuino a dare, come mi sono sforzato di fare anch'io con le mie umili e quasi nulle possibilità, il loro contributo, sprigionino le energie umane e spirituali migliori da offrire come forma di servizio non solo agli italiani, ma all'Europa e al mondo, dal momento che noi cristiani, vescovi, preti, consacrati e laici, viviamo non fuori, ma dentro la città. In questo senso, facciamo politica".