Maida (Cz) celebra Giornata nazionale per la legalità con intitolazione della Villa comunale di rione Campo ai giudici Falcone e Borsellino

La Villa Comunale di rione Campo sarà intitolata ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. È quanto deciso dall'Amministrazione comunale di Maida, guidata dal sindaco Salvatore Paone, in occasione della Giornata nazionale per la legalità e il contrasto alla criminalità mafiosa. L'appuntamento è per venerdì 21 maggio alle 11, l'ingresso sarà contingentato nel rispetto delle misure anti-covid, per evitare assembramenti.

"Quest'anno, accanto alla titolazione della Villa Comunale, abbiamo scelto di vivere la ricorrenza organizzando un incontro con gli studenti delle Terze medie dell'Istituto Comprensivo di Maida e Vena, invitando il Procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, che con il suo impegno testimonia quei valori di legalità, onestà e coraggio da valorizzare alle nuove generazioni – spiega il sindaco Paone -. Grazie alla collaborazione del dirigente scolastico Giuseppe De Vita dell'Istituto Comprensivo "G. Pascoli", la ricorrenza nazionale sarà occasione di una giornata che abbiamo chiamato "Scuola di legalità", in cui i ragazzi potranno ascoltare e porre domande al procuratore Falvo, proprio con l'intento di offrire sui banchi di scuola un insegnamento irrinunciabile per la formazione dei cittadini nella coscienza che la mafia è un fenomeno ancora vivo e forte, al quale è necessario opporsi con consapevolezza ogni giorno".

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"A Maida celebreremo, dunque, il valore della ricorrenza in data 21 maggio, anticipando di due giorni il calendario ufficiale, manifestando in modo semplice e dalla voce diretta del magistrato Falvo il senso di un impegno per la legalità, rendendo protagonisti i più giovani e ricordando il feroce attacco contro Falcone e Borsellino, magistrati di punta a cui si deve una nuova e più efficace legislazione antimafia – conclude Paone -. Il coraggio e l'esempio delle vittime delle stragi di Capaci e di via D'Amelio siamo convinti che vadano trasmesse alle nuove generazioni a partire da una pedagogia del fare che deve vedere insieme le istituzioni, la Scuola, il Comune, la Famiglia, e gli organi inquirenti per una viva cultura della legalità".