Reati ambientali e sequestro stabilimento Lamezia Terme, il commento di Legambiente che annuncia: "A breve nascerà un circolo sul territorio"

Legambiente Calabria rivolge un plauso ai finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme, unitamente ai carabinieri del Comando per la Tutela ambientale e transizione ecologica - NOE di Catanzaro, al Nucleo operativo di Polizia ambientale della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia e alla Sezione P.G. - aliquota Ambiente della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, per l'attività d'indagine coordinata dal Procuratore di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e dal Sostituto Marica Brucci, che ha portato alla denuncia di 4 persone responsabili di molteplici violazioni ambientali e al sequestro di uno stabilimento nell'area industriale di Lamezia Terme del valore complessivo di circa due milioni di euro.

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Inoltre, da una verifica effettuata da personale tecnico dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria, intervenuto alle operazioni, è stato accertato che le società scaricavano i reflui industriali prodotti direttamente nella rete consortile dell'area industriale di Lamezia Terme, senza sottoporli ad alcun processo di depurazione.

«Quanto accaduto – dichiara la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – purtroppo non ci stupisce, ma allo stesso tempo non può e non deve essere un fatto a cui i calabresi devono abituarsi. Oltre a costituirci parte civile anche in questa battaglia, a breve la nostra Associazione sarà presente sul territorio con la costituzione di un circolo locale di Legambiente con l'obiettivo di porsi come presidio e simbolo della lotta agli ecoreati. Ci auguriamo che siano tanti i cittadini che accoglieranno il nostro invito a partecipare attivamente alle battaglie legambientine per un territorio più green e più sostenibile, libero dagli inquinatori seriali che ogni giorno attentano alla salute della popolazione e al decoro delle città».