“Basso Profilo”, ecco il presunto patto di scambio e la mediazione tra ndrangheta e politici. E la provvigione del 5%...

Talarico FrancoCi sarebbe un patto consistente in una promessa di appoggio elettorale fra gli uomini dell'Udc ed esponenti della 'ndrangheta all'origine del coinvolgimento di Lorenzo Cesa nell'indagine della Dda di Catanzaro in cui il segretario dello Scudo crociato dimissionario e' indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. In particolare, la consorteria 'ndranghetista, nelle persone di Antonio Gallo, del consigliere comunale di Catanzaro Tommaso Brutto e del figlio Saverio, Antonino Pirrello e Natale Errigo, sarebbe entrata in scena in occasione delle elezioni politiche del marzo 2018, per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato. È quanto riferisce l'AGI.

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In quella circostanza, secondo gli inquirenti, sarebbe stato stipulato un "patto di scambio" con il Francesco Talarico, assessore regionale al Bilancio finito agli arresti domiciliari, consistente nella promessa di "entrature" per l'ottenimento di appalti per la fornitura di prodotti antinfortunistici erogati dalla sua impresa e banditi da enti pubblici economici e societa' in house, "attraverso - scrivono gli inquirenti -la mediazione dell'europarlamentare Lorenzo Cesa in cambio della promessa di un "pacchetto" di voti".

"I componenti della consorteria criminale erano anche in grado di ottenere informazioni sulle operazioni di polizia imminenti attraverso una rete di fonti e connivenze tra le forze dell'ordine. In questo contesto, il ruolo di un Luogotenente della Guardia di Finanza, oggi in pensione, anch'egli raggiunto da misura custodiale, in quanto, ancora in servizio all'epoca dei fatti, con la sua condotta, finalizzata a ottenere uno stipendio fisso tramite l'assunzione del figlio presso una società costituita ad hoc dall'imprenditore Gallo Antonio in Albania, forniva notizie sullo stato dell'indagine denominata 'Borderland', avvicinando i colleghi delegati alle indagini, contribuendo a salvaguardare gli interessi di gallo Antonio, di cui conosceva i legami con la compagine associativa di tipo 'ndranghetistico cui era intraneo".

E' quanto ricostruisce la Dda di Catanzaro che ha coordinato l'operazione "Basso profilo" contro i maggiori esponenti delle 'ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come 'Bonaventura' 'Aracri', 'Arena' e 'Grande Aracri', nonché di imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi con le predette organizzazioni criminali, come riporta l'AdnKronos.

"Per gli stessi motivi - evidenzia la Dda - si muovevano due politici catanzaresi, Brutto Tommaso e Brutto Saverio, padre e figlio, l'uno consigliere di minoranza del comune di Catanzaro, l'altro assessore del comune di Simeri Crichi, coinvolti nell'operazione, i quali auspicando ad un guadagno analogo a quello del Luogotenente mettevano in contatto quest'ultimo con l'imprenditore delle cosche, attraverso promesse di 'entrature' da realizzare con il contributo del segretario Regionale in Calabria dell'Udc, Franco Talarico, oggi assessore al bilancio della Regione Calabria che, a sua volta, avrebbe coinvolto un europarlamentare e altri politici nazionali. Talarico, insieme ai due politici locali, guardavano a Gallo Antonio come imprenditore di loro riferimento per l'aggiudicazione di grossi appalti per i quali il loro guadagno sarebbe consistito in una provvigione del 5%".