Sistema Unico per l’Edilizia, la Foical chiede l’intervento del prefetto di Catanzaro

Alla luce dei continui e mai risolti disservizi del Sistema unico per l'edilizia (Sue) gestito dalla Regione Calabria, il presidente della Federazione degli ordini degli ingegneri della Calabria (Foical), Carmelo Gallo, chiede l'intervento del prefetto di Catanzaro, Maria Teresa Cucinotta, affinché interroghi gli uffici regionali competenti circa il reale stato della piattaforma e ne solleciti la messa in esercizio funzionale.

"Sono circostanze che stanno procurando gravi ritardi nelle procedure autorizzative, al punto da paralizzare l'attività edilizia privata e mettere a rischio molti finanziamenti pubblici a causa del mancato rispetto delle tempistiche di rendicontazione, creando notevoli difficoltà al normale espletamento delle attività professionali connesse all'uso del sistema".

E' quanto si legge nella missiva inviata dal presidente della Foical al prefetto di Catanzaro.

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"Si prefigura un danno emergente – continua la missiva - per le economie pubbliche e private viziando l'attuazione di tutte quelle attività edilizie anche agevolate in questo periodo da provvedimenti governativi straordinari (bonus edilizi, eco bonus e altre cose) ivi inclusa la riscossione degli oneri conseguenti. I malfunzionamenti della piattaforma Sue rallentano di fatto tutto il procedimento edilizio sia pubblico che privato. La piattaforma appare totalmente inadeguata dal punto di vista informatico risultando spesso off-line e comunque molto lenta nella acquisizione dei dati, creando notevoli difficoltà al normale espletamento delle attività professionali connesse all'uso del sistema. Nonostante tutto il sistema informatico continua ad essere inadeguato per le sue funzionalità rappresentando ciò una gravità importante proprio in quanto il Sue è l'unico sistema utilizzabile per la formale e corretta trasmissione di qualsiasi pratica edilizia e sismica".

La Federazione degli ordini degli ingegneri della Calabria intende, altresì, sensibilizzare le istituzioni preposte, attraverso un coinvolgimento degli ordini professionali nella Conferenza permanente della Pubblica amministrazione, istituita ai sensi dell'art. 11 del Dlgs n. 300/1999 come modificato dal Dlgs n. 29/2004, al fine di agevolare un percorso condiviso mirato alla risoluzione delle suddette criticità.