Sant’Anna Hospital, i capigruppo dell’opposizione regionale: "Longo rimuova ogni ostacolo per salvare struttura di eccellenza"

"Il Commissario ad acta per la sanità assuma su di sé, ne ha la facoltà ed i poteri conferitigli dal Governo, la responsabilità di rimuovere ogni ostacolo - discrepanze burocratiche e inadempienze amministrative - che sta mettendo a serio rischio la prosecuzione di un'eccellenza sanitaria universalmente riconosciuta qual è il Sant'Anna hospital, che effettua 9oo interventi di cardiochirurgia all'anno ed ha ottenuto per 3 anni il primo posto nella classifica delle cardiochirurgie stilata da Agenas".

Lo dicono i capigruppo dell'opposizione in Consiglio regionale Domenico Bevacqua (Pd), Giuseppe Aieta (Dp), Marcello Anastasi (Io resto in Calabria) e Francesco Pitaro (Misto), che aggiungono: "In Calabria bisogna intervenire col bisturi laddove ci sono disservizi, inefficienze e pezzi di malasanità, ma al contempo occorre, nel rispetto della legalità e del diritto alla salute dei calabresi, agire risolutamente per salvaguardare e potenziare la sanità che funziona. Sarebbe un guaio se, al contrario, si sacrificassero, per le solite farraginosità ed opacità burocratiche che si registrano nelle Asp e nel Dipartimento Salute della Regione, e addirittura si cancellassero quelle realtà d'eccellenza su cui, invece, occorre puntare per avere nel più breve tempo possibile, un Servizio sanitario regionale efficace ed efficiente".

--banner--

Ancora: "Sosteniamo in Consiglio regionale, sperando nell'adesione anche degli altri Gruppi consiliari, la mozione già presentata che, una volta approvata all'unanimità dal Consiglio appena potrà riunirsi, impegna la Giunta regionale ad agire, con celerità ed efficacia, per tutelare le ragioni della struttura cardiologica e delle 300 alte professionalità che vi operano. Ai dipendenti esprimiamo piena solidarietà, mentre chiediamo, qualora la situazione dovesse protrarsi in una sorta di ingiustificato accanimento da parte dei decisori pubblici, l'intervento del Ministro della Salute e del Governo, affinché su tutta la vicenda del Sant'Anna siano individuate le responsabilità di chi oggi, dopo aver persino rifiutato l'invito al confronto democratico della Commissione Sanità del Consiglio regionale, si ostina a mancare ad ogni occasione pubblica di discussione con tutti i soggetti che hanno voce in capitolo (vertici della struttura, rappresentanze dei lavoratori, Istituzioni pubbliche regionali e nazionali)".