Processo "Stige", chiesti 760 anni di carcere per 60 persone: tra gli imputati anche gli ex sindaci di Cirò Marina e Strongoli

catanzarotribunale15aprSono quasi 760 gli anni di carcere che il pm Domenico Guarascio ha chiesto per 60 dei 78 imputati nel processo scaturito dall'operazione Stige grazie alla quale nel 2018 la Dda di Catanzaro mise in luce i collegamenti tra la cosca Farao-Marincola di Cirò, la politica e l'economia del territorio. Per 18 imputati il pm ha chiesto l'assoluzione. Guarascio, nel corso di una requisitoria durata tre udienze, ha ripercorso ogni tappa dell'inchiesta e ricostruito l'intricato puzzle di collegamenti tra gli esponenti della cosca, i politici e gli imprenditori del territorio che, secondo l'accusa, avevano agevolato il clan nei suoi affari illegali.

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Tra gli imputati di associazione mafiosa ci sono anche gli ex sindaci di Cirò Marina e Strongoli, Nicodemo Parrilla (che al momento dell'arresto era anche presidente della Provincia di Crotone) e Michele Laurenzano, per i quali il pm ha chiesto 12 anni di reclusione ciascuno. Vent'anni invece la richiesta per l'ex assessore comunale di Ciro' Marina, Giuseppe Berardi. Due gli anni di reclusione chiesti per gli ex consiglieri del Comune di Crucoli Tommaso Arena e Gabriele Cerchiara, che devono rispondere del reato di intestazione fittizia di beni. Le richieste di condanna più pesanti hanno riguardato i vertici della cosca: 24 anni per i boss di Ciro' Giuseppe e Silvio Farao e per Vincenzo Giglio, ritenuto a capo della cosca di Strongoli; 20 anni per Pasquale Spadafora, ritenuto il capo della cosca a San Giovanni in Fiore; 18 anni per il figlio di Silvio Farao, Giuseppe, per Vincenzo Farao e Francesco Morrone Tra gli imprenditori che la Dda ritiene collusi alla cosca il pm ha chiesto 16 anni per Antonio Giorgio Bevilacqua, titolare dell'azienda di smaltimento rifiuti Derico, e 12 anni per Valentino Zito, titolare dell'omonima cantina, il cui fratello per lo stesso reato e' stato assolto in abbreviato. Gli imputati per i quali e' stata chiesta l'assoluzione sono Cataldo Aloisio, Caterina Aloisio, Laura Aloisio, Sante Aulisi, Massimo Diego Caterisano, Marco Gaiba, Antonio Gambardella, Maria Giulia Lombardo, Franco Lucente, Francesco Maiolo, Antonio Manica, Filippo Mazza, Francesco Mazzea, Vincenzo Muto Caterisano, Alessandro Nigro, Salvatore Quattromani, Fabio Riillo e Angela Rizzo.