Abramo su bocciatura Piano del fabbisogno di Lamezia: “Dimostrazione che i commissariamenti hanno effetti disastrosi su enti locali”

"Il parere sfavorevole che i revisori dei Conti hanno espresso nei confronti del Piano triennale del fabbisogno del Comune di Lamezia Terme è l'ennesima dimostrazione degli effetti disastrosi che i commissariamenti hanno sugli enti locali".

È il commento del presidente della Provincia e sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. "Va infatti sottolineato – ha aggiunto Abramo – che la bocciatura del Piano licenziato dalla giunta Mascaro sia stata causata, e questo lo dicono gli stessi revisori, dalla mancata approvazione del Bilancio consolidato entro il 30 settembre dell'anno scorso, quando cioé nel Municipio lametino era ancora insediata la commissione prefettizia. Circostanza, questa, che rafforza la mia idea, comprovata dai fatti, che il commissariamento di un Comune sia sempre da evitare per tutti gli effetti negativi che può produrre su un'amministrazione pubblica e, di conseguenza, sui servizi erogati ai cittadini".
Abramo ha pertanto ribadito: "Per Lamezia e i lametini, a questo punto, si può dire che oltre il danno ci sia stata anche una brutta beffa finale, assolutamente difficile da digerire, che riguarda l'impossibilità di procedere con un atto importante come il Piano del Fabbisogno, tanto più necessario per un ente depotenziato dai numerosi pensionamenti di "quota 100". Il paradosso è evidente: i commissari che avrebbero dovuto risolvere i problemi li hanno soltanto procrastinati nel tempo".

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"La situazione che si è creata è ancora più spiacevole perché colpisce una città che da poco è tornata ad avere un organismo politico legittimamente eletto e che ha appena avviato il suo percorso di rilancio – ha proseguito Abramo -. Sono sicuro che il sindaco Mascaro, con le competenze e le capacità che ha dimostrato più di una volta, e che sta mettendo in campo anche adesso nonostante possa contare su appena due dirigenti, saprà rispondere ai rilievi mossi dai revisori dei Conti superando l'impasse e procedere, così, al nuovo varo del Piano del Fabbisogno".