Reggina: lo sgambetto del Lecce, l'esordio dei giovani e poi testa al 21/22

regempNon è l'anno giusto. 11 mesi addietro, la Reggina veniva spedita in Serie B dal Consiglio Federale dopo aver dominato l'ultimo campionato pre-covid, interrotto sul più bello. Tra i tanti "se" e "ma" dell'attuale stagione, che ha visto il ritorno degli amaranto in cadetteria dopo 6 anni, l'incognita su come sarebbe andata con gli spalti gremiti è la più grande.

Dopo il 2-2 di Lecce, il responso è aritmetico. La Reggina non potrà accedere ai playoff promozione, nemmeno in caso di arrivo a quattro con Brescia, Chievo e Spal a quota 53 (quindi con tutte le dirette concorrenti sconfitte lunedì, nell'ultimo turno): la classifica avulsa non premierebbe Denis e compagni. I calcoli erano esatti, quando a 6 gare dal termine avevamo scritto che sarebbero servite 5 vittorie per il miracolo: con 56 punti, neanche uno in meno, la post-season sarebbe stata garantita.

Non ci sono particolari rimpianti legati alla gestione Baroni. Nemmeno per l'ultima gara, se la guardiamo nell'ottica della sportività. Sta di fatto che il punto di ieri, per il Lecce vale come zero. E neanche la vittoria avrebbe consentito ai salentini di guadagnare una posizione in classifica. Da un lato, erano reduci da diversi stop interni nell'ultimo periodo che ne hanno scosso l'orgoglio. Dall'altro lato, hanno dato battaglia per quasi 100 minuti proprio per estromettere quella che sarebbe stata l'avversaria più pericolosa ai playoff: la Reggina.

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La prestazione del "Via del Mare" è sul podio, in un campionato che si concluderà lunedì, assieme a quella interna col Vicenza nonché alla roboante vittoria di Ferrara. A conferma che con Marco Baroni ci si è espressi meglio in trasferta, specie contro avversari di rango che hanno concesso spazi. Una stagione che dunque scivola via con la sensazione che in pochi abbiano messo sotto la Reggina (Empoli e Chievo), ma anche che la Reggina ne abbia messi sotto pochi.

In questo contesto di estremo equilibrio, dove a risultare prima in classifica è l'Empoli con 16 pareggi ("meglio" ha fatto solo il Cosenza, con 17), c'è comunque da gioire per aver evitato il peggio. Sarebbe bastato non raccogliere quei 6 punti a fine dicembre contro Reggiana e Cremonese, o mancare la vittoria ad inizio girone di ritorno contro altri avversari abbordabili come Entella o Pordenone, per vedere le streghe fino all'ultimo.

Adesso c'è la certezza relativa alla qualità dell'organico, venuta fuori nel momento in cui il tecnico è riuscito a sgombrare la testa dei calciatori. Tutte le valutazioni relative alla prossima stagione, a cominciare dalla prima e più importante, dovranno essere altrettanto scevre da condizionamenti recenti, in positivo o in negativo. Gallo, Taibi e Mangiarano dovranno porsi un obiettivo per il prossimo campionato di Serie B. La scelta relativa all'allenatore dovrà avere quell'unico metro di valutazione.

Lunedì alle 14:00 ci sarà la passerella finale, si fa per dire, al "Granillo" contro il Frosinone. Probabile si registri l'esordio di almeno uno tra il centrocampista Bezzon ed il difensore Rechichi, ormai aggregati dalla Primavera. Società e squadra si inventeranno qualcosa per ringraziare il pubblico, almeno virtualmente. Anche con gli spalti vuoti, le emozioni non sono mancate. E se proprio bisogna disputare un playoff, meglio farlo tra un anno con lo stadio pieno.