Reggina, e giunse aprile: dall'incubo al sogno, istruzioni per l'uso

torinoregginapromozionedi Paolo Ficara - Prospettiva ribaltata. Non ce la ricordavamo così avvincente la Serie B, lasciata nel 2014 dalla Reggina e ritrovata grazie alla straordinaria cavalcata della passata stagione in C (ma come si fa ad assegnare il premio di miglior allenatore ad un tecnico diverso da Toscano?). Perdendo in casa contro il Cittadella, un girone fa, gli amaranto sprofondavano terzultimi e la situazione si presentava drammatica all'avvento del nuovo allenatore Marco Baroni. Si giocava senza punte con Lafferty emarginato prima del tempo, quando mancavano diversi match prima del calciomercato invernale.

Oggi discutere di salvezza è pleonastico, anzi. La Reggina ha appena concluso la parte centrale di calendario, la più terribile, nella quale ha affrontato tutte le candidate per promozione diretta e playoff. Iniziando con la Spal, finendo ieri proprio a Cittadella. Perdendo solo contro Empoli e Brescia. All'andata aveva perso con tutti, ad eccezione delle Rondinelle.

E per larghi tratti del girone d'andata, si sprecavano i paragoni con precedenti annate vissute dagli amaranto. Inutile dire che i principali accostamenti andavano alle rovinose retrocessioni in C del 1991 e del 2014, avvenute con squadre costruite con ben altre ambizioni. Adesso, ad impresa salvezza quasi compiuta, mancano 6 gare al termine della regular season. A voler esagerare, può scappare il paragone con quelle ultime 6 partite del campionato spartiacque della storia amaranto, quando i playoff non erano nemmeno nella mente di Eupalla.

Quando, con un colpo di teatro, la Reggina decise di esonerare Elio Gustinetti per affidare a Bruno Bolchi la missione di alimentare il sogno Serie A, ne vennero fuori 12 punti in quelle ultime magiche 6 gare. Perfetta media inglese rovesciata, con pareggi interni e vittorie esterne. Oggi, con la Reggina decima in classifica, per agganciare quella zona playoff che si estende fino all'ottavo posto, è probabile che di punti ne servano 15. Ossia, cinque vittorie da ottenere su sei tentativi.

Se fosse consentito l'afflusso del pubblico, staremmo già gongolando. Si disputeranno al "Granillo" 4 di queste 6 sfide. Le trasferte avverranno in infrasettimanale a Cremona, martedì 20 aprile, e alla penultima di campionato contro il Lecce, unico vero avversario di grosso spessore.

Ma di cosa stiamo parlando? La salvezza basterebbe ed avanzerebbe come vessillo da sventolare a qualche anti-Gallo o anti-Taibi a prescindere. Magari già domenica prossima, in occasione di Reggina-Vicenza (appaiate a quota 41), arriva la sberla che ci sveglia immediatamente dal sogno. Ed incanala il sodalizio amaranto a programmare in anticipo la prossima stagione in Serie B.

Ma riaddormentiamoci per un attimo. Aprile, dolce dormire. E torniamo a quel sogno del 1999. In questo organico ci sono reduci dallo scorso campionato trionfale; calciatori presi la scorsa estate e venuti fuori alla distanza; altri giunti in gran numero in inverno. Non il massimo della vita, quando si vuole costruire un gruppo. Ma questi ragazzi stanno dimostrando, anche nella gestualità di chi va in panchina oltre che dei titolari, di essersi cementificati.

Potremmo dedicare righe infinite per elogiare Gallo, Taibi e Baroni. Ma questo è il momento di chi vuole scrivere la storia. La propria storia. Far associare a vita il proprio cognome ad una squadra che ha visto lanciare tanti astri nascenti, tra cui il campione mondiale Simone Perrotta. Le cui imprese sono epiche. Essere un giorno ricordati per essere passati dal terzultimo posto fino ai playoff, e poi chissà dove, in una piazza gloriosa e sempre riconoscente con i propri eroi.

Il miracolo adesso è tutto nei piedi e soprattutto nei cuori di Loiacono e compagni.

L'unico ulteriore incoraggiamento che può giungere a questi calciatori, privi di un pubblico che verrebbe a sostenerli nell'ordine di 20 mila unità, riguarda paradossalmente gli avversari. Tutti questi fuoriclasse continuiamo a non vederli nelle altre formazioni, lo stesso dicasi per le trame di gioco con qualche eccezione. Magari è solo un sogno, ma proviamo a svegliarci il più tardi possibile. Aprile, dolce dormire.