Reggina, tocca di nuovo a Gallo. Di proteggere li ha già protetti...

gallucadi Paolo Ficara - In movimento. Mentre ci accingiamo a scrivere questo articolo, sta per iniziare il grosso delle gare in calendario per la Serie B. La Reggina è prossima ad atterrare in città, dovendosi subito allenare in vista del match di lunedì prossimo con il Venezia. Ed il Presidente Gallo si farà trovare al Sant'Agata. La speranza è che i risultati delle poche compagini attualmente sotto gli amaranto in classifica, non rappresentino il sale sulla ferita riaperta ieri sera dal Chievo.

Una ferita diventata ormai squarcio.

Per scelta non abbiamo commentato a freddo la vittoria ottenuta sul Brescia, maturata in un match che ha visto ballare come non mai la difesa amaranto al di là del risultato finale. I pandorini di Alfredo Aglietti ci hanno immediatamente riconsegnato la realtà di una squadra che arriva sempre seconda sui contrasti. In quella sorta di 3-6-1, non si è capito chi e come dovesse arginare i quattro centrocampisti del Chievo: uno tra Palmiero e Viviani sempre libero di impostare, con le ali Garritano e Canotto spesso liberi da marcature. Paradossalmente ha funzionato meno peggio la fase offensiva, al netto di quegli insistenti ed inspiegabili lanci iniziali per Rivas.

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Nei suoi ormai due anni al timone della Reggina, Luca Gallo è stato istantaneo nelle sue decisioni. Triplice fischio di Reggina-Catanzaro e viene esonerato Cevoli. Idem per Drago dopo il tonfo contro la Sicula Leonzio. E poi il massimo dirigente a metterci la faccia, per usare anche noi un modo di dire tanto in voga quanto vuoto, dopo le inusitate sconfitte interne contro Francavilla (11 mesi fa) e Pisa (tre settimane addietro).

Il fatto che siano già trascorse alcune ore dal 3-0 di Verona senza alcun intervento, sia esso protettivo o drastico, può avere molteplici spiegazioni. La prima è legata proprio alla contemporaneità degli eventi sopra descritti. La seconda può riguardare l'immediatezza del prossimo impegno. La terza può rappresentare una logica novità: dopo aver protetto tutto e tutti, ci può stare che Gallo si attenda una presa di responsabilità. Concreta, non a parole.

Gallo sa benissimo di aver confermato e per certi versi ampliato, nel giugno scorso, la fiducia ai principali artefici della promozione in B. Da quel momento deve partire l'analisi. Ben prima, dunque, di stabilire se andava trattenuto Tizio o se non si doveva comprare Caio. Tenendo presente che i ceduti non stanno facendo sfracelli altrove. E che i nuovi continuiamo a non vederli così inferiori agli avversari. Fosse stato Lafferty a mangiarsi di testa le due occasioni avute dal clivense De Luca, cosa avremmo detto? E fosse stato De Luca a girarsi in area e prendere il palo con l'avversario attaccato al corpo, non lo avremmo ammirato?

Ciò che non vediamo, ormai da Empoli, è una squadra.

Lunedì al "Granillo" ci sarà un'altra formazione che gioca al calcio, mettendo più uomini di qualità possibile nelle varie zone di campo, finanche come terzini. Ritrovare in due giorni tutto ciò che è stato smarrito nelle ultime settimane (dall'organizzazione tattica alla condizione psico-fisica, l'elenco è lungo) sembra complicato. Più facile riaffidarsi ai singoli, specie dovessero rientrare Denis e Menez. Ma siamo in movimento...