Reggina-Brescia, l'amarcord del manager di Baggio: "Non c'era nessuna resistenza verso il trasferimento in Calabria"

baggio-roberto-Sembra l'altroieri ma sono passati 20 anni. La Reggina inseguì per un'intera estate Roberto Baggio, salvo poi ritrovarselo contro in campionato e patire la settima delle otto sconfitte consecutive al cospetto del suo Brescia. Sabato gli amaranto dovranno interrompere l'attuale striscia negativa, giunta a quattro stop, prprio contro le Rondinelle. Reggina TV ha avuto modo di tuffarsi nei ricordi di quella trattativa con Vittorio Petrone, storico manager ed amico di Baggio.

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"Sono nel calcio da più di 30 anni: stabilire la verità in queste cose, significa rompere un equilibrio. Ma la trattativa era verissima - ammette Petrone a Reggina TV a distanza di 20 anni - Con un presidente Foti motivatissimo nel fare l'operazione. Se si tratta di stabilire le reali disponibilità, in una realtà non equiparabile ai grandi club, dico che l'approfondimento relativo alle cifre non c'è stato. Ma se mi chiedete se Baggio sia stato vicino al trasferimento a Reggio Calabria, dico che non c'era nessuna obiezione o resistenza per venire a giocare in una Reggina gagliarda e combattiva, rimasta in Serie A con continuità. Come successo di fatto al Brescia, che quell'anno era neopromosso".

Al manager di Roberto Baggio è stato chiesto fino a che punto si è spinto l'ex presidente Lillo Foti: "In quell'estate ci furono offerte incredibili dall'estero, ma Roberto voleva restare in Italia per aspettare una chiamata dalla nazionale. Con Roberto si muoveva uno staff di quattro o cinque persone, avremmo dovuto inserirle nella Reggina Calcio: non siamo mai arrivati a discutere di questo. Con Corioni a Brescia ci si è spinti subito molto più in là, in termini di staff medico. Foti si era spinto sul piano dell'entusiasmo, puntando sul fatto che Roberto giocando a Reggio sarebbe tornato in nazionale. E garantendo una società solida oltre al calore della piazza".

"Mazzone, pur di far venire Baggio a Brescia, si spinse a dire che poteva arrivare anche due giorni prima della partita. Anche la Reggina replicò questa opportunità - spiega Petrone - Ma Roby ha rifiutato fin dall'inizio questa possibilità, pensando di non essere un attore da comparsata domenicale. Il rapporto con i compagni si crea dentro lo spogliatoio, stando tutta la settimana insieme. In caso contrario si sarebbe vergognato. Un 1% di possibilità di accettare la Reggina senza il Brescia? Assolutamente sì. Ma Brescia è a 40 minuti da casa sua, venire a Reggio avrebbe comportato lo spostamento della famiglia".