Reggina Story: che fine hanno fatto i protagonisti del miracolo 2006-2007?

articolo1Il campionato italiano ha sempre raccontato storie meravigliose di sport, successi e miracoli calcistici. Tra le storie più entusiasmanti degli ultimi decenni c'è senza dubbio quella della Reggina 2006-2007, una squadra che inizia il campionato con ben 15 punti di penalizzazione ma che alla fine riesce a stupire l'Italia intera. Alla guida degli amaranto c'è Walter Mazzarri: livornese purosangue, il tecnico è al terzo anno sulla panchina dei reggini che ha sempre condotto a salvezze tranquille.

Veste gli stessi colori della squadra della sua città alla quale è particolarmente legato. E questo, forse, non è un aspetto secondario. L'inizio, infatti, non è propriamente incoraggiante. La sconfitta di misura maturata al cospetto dei Galacticos del Real Madrid all'inizio di agosto per festeggiare il ventennale della presidenza marchiata Foti appare uno dei più classici abbagli estivi. Quanto sarà duro questo campionato la Reggina lo capisce poco più di un mese dopo, quando matura la sconfitta per 4-3 di Palermo: la tripletta messa a segno da Rolando Bianchi, la prima in Serie A, è solo una misera consolazione. La prima vittoria matura la settimana successiva: 2-1 contro il Cagliari, per un successo sul filo di lana, acciuffato per i capelli grazie ad un'altra rete del centravanti di Lovere.

Nonostante le difficoltà la Reggina disputa un girone di ritorno degno di una squadra d'alta classifica Il capolavoro, tuttavia, si completa in occasione dell'ultima giornata di campionato, in cui un "Granillo" pieno in ogni ordine di posto – così come avvenuto durante tutta la stagione, nella quale si è riportata una media di quasi 13.000 presenze per ogni sfida casalinga – ospita un Milan che non ha affatto voglia di recitare il ruolo della vittima predestinata, seppur non abbia nulla da chiedere ad un campionato dominato dai cugini nerazzurri. In campo, per gli ospiti, ci sono fra gli altri Cafu, Pirlo, Serginho e Ronaldo.

I protagonisti di quella cavalcata

Il protagonista assoluto della storia della Reggina dei miracoli è Walter Mazzarri. Il tecnico livornese era considerato uno degli allenatori più moderni e visionari del calcio italiano. Dopo diverse esperienze, anche su panchine piuttosto importanti, il mister di San Vincenzo oggi contempla la scena da bordo campo, in attesa di un nuovo giro di giostra: una chance pronta a materializzarsi a dispetto di qualche passaggio a vuoto, perché del suo genuino pragmatismo – in tempi lordi di orpelli e orgasmi tattici – c'è ancora tanto bisogno.

Il bomber della squadra era Rolando Bianchi. Nato a Lovere, un paesino di 5000 anime in provincia di Bergamo, il 15 febbraio 1983, l'ex bomber che da Reggio Calabria finì a giocare al Manchester City. Bianchi parte dalle giovanili dell'Atalanta, esordisce in Seria A giovanissimo, appena diciottenne, nella sfida Juventus-Atalanta il 17 giugno 2001, grazie a Vavassori, al tempo allenatore dei bergamaschi. Da Nord a Sud ed ecco che Rolando va a giocare in Sardegna, al Cagliari, dove mette in mostra le sue doti e viene convocato dalla Nazionale Under 21.

Dopo la parentesi sarda conclusasi con 4 reti in 39 partite, la Reggina di Lillo Foti bussa alla porta dell'Atalanta, proprietaria del cartellino e Rolando accetta di giocare nella Reggina. L'avventura in quel di Reggio comincia malissimo, causa infortunio che ne pregiudica la prima annata, Bianchi decide di rimanere a Reggio per dimostrare il suo valore e sotto la cura Walter Mazzarri inizia a segnare, dalla stagione 2005 a quella 2007 colleziona 19 reti in 46 gare. Dal 2018 è diventato commentatore per DAZN, ha fatto il corso di direttore sportivo e il corso Uefa B per allenare. Inoltre sta seguendo l'attività della sua famiglia, che ha un allenamento di cavalli e una produzione di vini.

Altro grande protagonista di quella Reggina è stato Nicola Amoruso. Nicola Amoruso non detiene soltanto il record come calciatore che ha militato in più club in massima serie, esattamente tredici, ma detiene anche il record come giocatore che è andato a segno in più squadre diverse: dodici se consideriamo la Serie A, tredici, se consideriamo anche la sua esperienza alla Fidelis Andria in Serie B. L'unico attaccante che ha eguagliato questo specialissimo record del calciatore di Cerignola è stato Marco Borriello, a segno, appunto, con ben dodici squadre in massima serie.

Oggi la Reggina è una squadra che studia per diventare grande. La squadra calabrese sta attraversando un momento delicato in Serie B ma come sostenuto dagli esperti di scommesse online ha tutte le carte in regola per risalire la china e tornare a lottare per la Serie A. Se lo augura il club e soprattutto tutti i supporters amaranto che dopo la cavalcata dell'anno scorso vogliono ripetersi e ritornare nel calcio che conta davvero.