Intervenuto nel pomeriggio su Radio Onda Verde, Ettore Meli ds della Vibonese non ha usato troppi giri di parole per raccontare quel che ha vissuto domenica al “Granillo”, in occasione della semifinale playoff contro la Reggina: “Ero in panchina. Il clima già dall’inizio era molto teso. Dai primi minuti di partita, si vedeva dalle parole che i calciatori rivolgevano ai nostri tesserati. Si è capito subito che se la Reggina non ha vinto il campionato, non lo ha vinto per colpa della Vibonese”.
Dopo la tanto sarcastica quanto amara considerazione, Meli ha proseguito: “Il patron o presidente Ballarino, a fine primo tempo, nei confronti miei e della società ha usato parole vergognose in merito a questo discorso. E non solo lui – evidenzia il ds della Vibonese – Ancora più vergognoso è l’atteggiamento avuto dal patron Ballarino in tribuna, e lo hanno visto tutti, di aizzare il pubblico”.
L’intervento del ds Meli a Radio Onda Verde diventa, da questo punto in poi, un vero e proprio sfogo. Che vi proponiamo quasi integralmente:
“Una società che ha fatto la Serie A, salvandosi in ultime giornate anche grazie ad un Milan dimesso, in due anni non è stata capace. Con tutto il rispetto per il Siracusa, la Reggina è come Palermo, Catania o Bari. Una società che non riesce a vincere il campionato, e la colpa è della Vibonese. Capisco che perdere il campionato per tre punti, non è facile. Perché è arrivata a un punto, perché si è ritirata l’Akragas. E la colpa è della Vibonese. Reggina-Siracusa l’abbiamo vista quattro volte: tolti i primi 20 minuti, il Siracusa ha dominato”.
“Il mister Trocini, anziché gridare nel sottopassaggio con gli occhi di fuori, dovrebbe pensare a saper allenare la squadra, se ce la fa. Dovrebbe pensare a fargli fare due passaggi di fila, alla Reggina. Perché la Reggina non gioca a calcio, è trascinata da Barillà e Porcino che hanno le palle rettangolari. Ma l’allenatore non gli fa fare due passaggi di fila. Il presidente Ballarino dovrebbe pensare ai cori della curva. Perché è vero, la curva della Reggina merita di più, è una curva di Serie A”.
“Se nel Siracusa la batteria degli attaccanti e dei calciatori era quella che era, probabilmente ha fatto un mercato migliore. Bisogna saper perdere. La caduta di stile di ieri è veramente una cosa vergognosa, per una squadra e per una società che ha avuto nel proprio stadio gente come Totti, Del Piero o Kakà. Offendere una società rappresentata da un presidente come Caffo, è una cosa vergognosa. E lo è ancora di più il post partita, col signor De Felice arrivato a Reggio dopo tre mesi di tribuna in Lega Pro. Forse vuole fare il lecchino della curva, ma non si fa così. Deve pensare a giocare bene e a fare gol, non ad offendere le società che lavorano onestamente”.
“Ieri in tribuna, la Reggina aveva Dall’Oglio, Salandria e Ingegneri. Quest’ultimo avrà giocato tre partite. L’ho cercato in estate, ma non me lo posso permettere. Questi tre giocatori costano quanto mezza squadra nostra. Nella vita si può sbagliare, ma chi sbaglia deve chiedere scusa”.