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Andrea Gianni a Reggina Talk: “Il Brindisi si è fatto avanti per Ingegneri e Perri, ma…”

di Paolo Ficara – Professionisti di primo piano, anche nel dilettantismo. Nel girone H, il Brindisi sta scontando una penalizzazione simile a quella della Reggina di Walter Mazzarri nel 2006/07. Non a caso, nel club pugliese si trovano un paio di grossi calibri che conoscono bene la piazza di Reggio: Gaetano Ungaro, vice del mister Ragno; ed Andrea Gianni, direttore generale dell’ultima promozione in Serie B degli amaranto.

L’attuale dg del Brindisi è intervenuto a Reggina Talk: “Monte ingaggi? Nel nostro girone, c’è anche chi ha speso due milioni e mezzo. Nel nostro caso, vista la penalizzazione, per salvare la categoria è stato messo un budget molto alto. Servono almeno nove under importanti. Noi abbiamo dodici under, per scelta nostra”.

Andrea Gianni sciorina i fattori che incisero sulla promozione in B del 2020: “Il pubblico della Reggina, che ho nel cuore, è un valore aggiunto: ma un giovane avverte il peso di giocare in una piazza importante. Per vincere, devono collimare tutta una serie di aspetti. Dal magazziniere all’allenatore, passando per i giornalisti ed i tifosi. Si deve remare tutti dalla stessa parte. A Reggio eravamo uniti. Avevamo un grande allenatore, una grande squadra ed un grande pubblico. Faccio il tifo per la Reggina, affinché vinca il campionato”.

Il calciomercato, di fatto, è sempre aperto. Ed il Brindisi ha bussato a Reggio Calabria: “Ci sono stati dei contatti. Avevo intenzione di portare Andrea Ingegneri a Brindisi – svela il dg Gianni a Reggina Talk – perchè reputo ne valga la pena. Ho visto che gioca poco lì. Nel rispetto delle regole e dei canoni consoni, mi sono permesso di fare una telefonata per cercare di capire le volontà. Guai a fare uno sgarbo ad una società e ad una città che adoro. Ma non c’è stata la volontà del ragazzo”.

Il direttore generale del Brindisi ha chiesto anche un under alla Reggina: “I figli del Sant’Agata li stimo, e vorrei avere fra di noi Marcel Perri. L’ho visto in tribuna. Per come gioca adesso la Reggina, potrebbe faticare a trovare spazio. Ma, per quanto riguarda Perri, la Reggina mi ha risposto che non si priva dei suoi under forti. Vedendo che non giocava, mi sono permesso di fare una telefonata. Rosseti? Non ne ho parlato, credo abbia altre mire. Si vuole avvicinare a casa, al nord”.

Alla Reggina con Luca Gallo presidente, al Lamezia Terme con Felice Saladini proprietario: “Devo fare una premessa: chiunque mette soldi nel calcio, è meritevole di rispetto. Poi, su come si gestisce una società, potremmo entrare nel merito. Alla Reggina ho avuto la fortuna e l’onore di vincere, trascorrendo un anno e mezzo tra i più belli della mia vita. Vinto il campionato, ho deciso di rassegnare le dimissioni. Non condividevo più la metodologia di azione, il modus operandi era sbagliato. A Lamezia, Saladini ha lasciato la carica di presidente dopo pochi mesi: da lì, abbiamo avuto delle difficoltà derivanti forse da quelle che si portava dietro dalla Reggina. Se dicessi di essere stato trattato male, affermerei un’eresia. Mi hanno dato la possibilità di lavorare come direttore generale, prima a Reggio e poi a Lamezia. Sono stati lungimiranti in altro, ma Gallo e Saladini non hanno avuto il consiglio giusto al momento giusto. Sia sul piano della gestione societaria che nei tribunali, non sono stati consigliati bene”.

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