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L’avv. Grassani a Reggina Talk: “Il marchio al Comune? Iniziativa lodevole di un Sindaco illuminato”

di Paolo Ficara – Per comprendere la portata della partecipazione all’asta dei beni materiali ed immateriali della Reggina, da parte del Comune di Reggio Calabria, è sufficiente sporgere il naso e le orecchie fuori dai confini di Rosarno e Monasterace. Un plauso all’iniziativa del primo cittadino Giuseppe Falcomatà, giunge ai microfoni di Reggina Talk da parte di una garanzia assoluta in termini di diritto sportivo. Ossia l’avvocato Mattia Grassani, già legale di fiducia delle società calcistiche in capo ad Aurelio De Laurentiis e non solo.

“Il fatto che ci sia una manifestata volontà di concorrere all’aggiudicazione di colori e ricordi della Reggina, da parte dell’Amministrazione Comunale, è un’iniziativa lodevole ed unica nel suo genere – sottolinea l’avvocato Grassani a Reggina Talk – Consente di avvicinare un bene eterno. Renderebbe il marchio impermeabile alle sorti del singolo imprenditore. Valori fondamentali che non possono cambiare ad ogni gestione. L’Ente garantirebbe continuità e punti di riferimento alla tifoseria”.

Il noto legale spiega cosa accade a Bologna in ambito cestistico: “Seppur non con una proprietà pubblica bensì con una fondazione, nella mia città la Fortitudo Bologna di basket non è proprietaria del marchio. In base all’offerta sportiva che si propone su Bologna, la fondazione concede il diritto di rappresentare il logo alla società che ne incarna i valori. Il Comune di Reggio Calabria è un modello da seguire: una copertura dell’Amministrazione garantita ai tifosi. Reggio, di imprenditori inadeguati, ne ha visti susseguirsi un po’ negli ultimi anni. In base al budget ed alla solidità finanziaria, si può stabilire se la proprietà è degna di abbinarsi al marchio. I costi? Se l’asta avrà un’impennata, attiene a dinamiche ricorrenti: sono gare ad evidenza pubblica, vincerà chi offre di più. Credo che il Comune si darà un tetto massimo, sono soldi della collettività”.

Nel momento in cui il Sindaco si trovasse ad avere a che fare con una società in evidente difficoltà economica, potrebbe decidere o di non concedere o di togliere il marchio a tale determinata società? E la Figc come si comporterebbe? “In caso di aggiudicazione, sarà molto importante la formula contrattuale con il soggetto ritenuto in grado di portare il nome, il colore ed i segni distintivi. Io non proporrei partnership superiori alla singola stagione sportiva. Con clausola di recesso immediato, al verificarsi di condizioni negative. Come possono essere le morosità nel pagamento delle retribuzioni. Anche in corso d’opera. Non mi voglio sostituire al vostro illuminato Sindaco, ma nel contratto è necessario inserire dei paletti. Attendere il 30 giugno per riappropriarsi del compendio, può essere un rischio. L’ultima gestione aveva dimostrato già a novembre, l’esistenza di qualche rischio. Il rapporto con la Figc per l’individuazione della società sportiva meritevole di questa partnership, è un percorso non semplice. Se il titolare dei loghi fosse l’Amministrazione Comunale, sarebbe più facile ricongiungere la tradizione e la storia con una società, senza usare i nomi fantasiosi conosciuti di recente. Non sta scritto da nessuna parte che, pur prendendo i beni materiali ed immateriali, il Comune debba concederli alla squadra entro il 1° luglio. I beni hanno valore incommensurabile. Possono anche essere esposti in un museo. O trattenuti dall’Amministrazione Comunale, in attesa dei soggetti adatti con progetti di medio-lungo termine”.

Significa che nessuno può recarsi in Figc, nel frattempo, per ottenere di chiamarsi Reggina. “La prerogativa sarà appannaggio di chi si aggiudicherà l’asta. Motivo per cui, in precedenza, si sono dovute negoziare con la Figc delle soluzioni di compromesso. E io le ho vissute in prima persona, avendo speso tempo e passione nella vostra città – ricorda l’avvocato Grassani –  Accostare terminologie in latino, grandissima lingua di 2500 anni fa, non ha mai rappresentato un punto di arrivo. O un risultato che soddisfacesse anche una piccola città, figuriamoci una Città Metropolitana come quella di Reggio Calabria”.

Una più completa versione dell’intervista, con una interessante risposta finale circa l’eventuale creazione ed affiliazione di una nuova squadra con marchio e nome Reggina, è contenuta nel podcast di Reggina Talk su Spotify.

 

 

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