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Lillo Foti a Reggina Talk: “Periodo negativo, la società deve far sentire il proprio ruolo con la squadra”

di Paolo Ficara – Riflessioni ad ampio raggio, ma con un focus ben preciso. Lillo Foti, uomo che ha costruito e realizzato i principali sogni in riva allo Stretto, è intervenuto a Reggina Talk per commentare il momento degli amaranto. Tra sconfitte sul campo e rischi in sede di giustizia sportiva, l’ex massimo dirigente ha inteso stimolare soprattutto chi oggi ha ereditato il suo ruolo.

“I risultati non sono dalla parte della Reggina. Periodo particolarmente negativo. Bisogna ritrovare la forza all’interno del gruppo e della società. La mia è una visione molto distante, non sono in grado di esprimere valutazioni su quel che succede – riflette Lillo Foti a Reggina Talk –  Seguo l’andamento. L’entusiasmo dei mesi precedenti ha lasciato il posto alla delusione. Sappiamo che è un percorso iniziato sei mesi fa. Bisogna guardare con grande pazienza, sapendo che la società, vigile ed attenta, può dare alla squadra quelle certezze di cui ha bisogno per superare i momenti difficili”.

Ben tre le proprietà succedutesi in meno di otto anni: “Non ci avevo pensato. L’interesse mio personale era di avere una società che potesse contribuire a dare nuovo smalto alla Reggina. Ci sono stati dei gruppi che si sono succeduti. Credo che questo con Saladini, possa rappresentare una maggiore continuità. Superate le difficoltà attuali, mi auguro che con una maggiore esperienza circa la gestione societaria, possa ridare slancio alla nostra Reggina”.

Inzaghi non si è caricato troppi compiti sulle spalle? “Deve essere la società a dare certezze. Ma anche la parte sportiva, cioè Taibi. Bisogna stringersi tutti attorno. I calciatori sono quelli che scendono in campo, devono sentire una società vicina che possa dare il contributo necessario. Quella vicinanza che non deve essere solo affettuosa, ma che serve per far sentire il proprio ruolo”.

Foti conferma, essendoci passato in prima persona, come la giustizia sportiva sia un mondo a sè: “Sicuramente la giustizia sportiva ha un ruolo importante. La nuova legge sul fallimentare apre altre opportunità, cosa che in passato anch’io avevo tentato all’ultimo momento. All’epoca non era stata emanata. La Reggina ha scelto questo tipo di percorso. Dal punto di vista economico è estremamente produttivo. Il Tribunale ordinario detta i tempi, ma ha un percorso ben diverso dalla giustizia sportiva. Mi auguro si risolvano i problemi. E che con un’eventuale piccola penalizzazione, si venga a capo per ripartire con tutta una serie di certezze”.

La Reggina Calcio parlava poco, adesso si assiste ad un fiume di interviste e comunicati: “Ci sono delle garanzie rappresentate dai loro professionisti. Bisogna aspettare, c’è un percorso già avviato. Ma è un percorso diverso. Adesso è necessario che la società si stringa attorno alla squadra, essendo di grande supporto per risolvere il quotidiano e non solo”.

Il ruolo della tifoseria: “Anche nell’ultima partita, il tifoso ha garantito una presenza importante al Granillo. Il compito è di stare con calore ed affetto allo stadio per 90 minuti. Il peso maggiore ce l’ha società, che deve mettere in condizione il tifoso di essere gratificato da prestazioni e risultati – ha insistito il presidente Foti – Il che non significa avere il massimo dei risultati, ma solo una certa regolarità che la squadra aveva fatto vedere all’inizio”.

Il messaggio finale: “Siamo sempre vicini alla Reggina. Fa parte della nostra storia e del nostro percorso.  Spesso ci dimentichiamo che attraverso lo sport, anche una realtà cittadina può godere di determinati vantaggi. Abbiamo visto cosa hanno rappresentato per Reggio i nove anni della Reggina in Serie A. Mi auguro che la situazione venga al più presto risolta, sia sul campo che sotto l’aspetto della continuità societaria. In modo che i tifosi possano tornare con lo stesso calore di quando si ballava nelle curve”.

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