Cinque nuovi magistrati entrano a far parte della squadra del Tribunale di Vibo Valentia, una sede definita dal procuratore della Repubblica Camillo Falvo, “di frontiera”, caratterizzata da una mobilità continua e dalla cronica difficoltà di stabilizzazione degli organici. I magistrati che prenderanno servizio sono Elena Ficocello, originaria di Benevento; Giuseppe Caramia, di Mesagne; Alessandra Trabucco, di Atri; Viviana Punzo, di Napoli; e Adriano Giorgio Rispoli, di Vico Equense.
I primi due saranno giudicanti, affiancati nelle prossime settimane da altre unità, mentre gli ultimi tre opereranno alla Procura. La cerimonia di accoglienza si è svolta nell’aula “Emilio Sacerdote” alla presenza di magistrati, avvocati, funzionari del Tribunale ed esponenti delle forze dell’ordine.
Ad aprire l’incontro è stata la presidente facente funzioni del Tribunale Tiziana Macrì, mentre l’udienza è stata presieduta dal giudice Rossella Maiorana. Sono intervenuti inoltre il procuratore Falvo e il vicepresidente dell’Ordine degli avvocati Antonello Fuscà.
Falvo ha evidenziato la complessità e al contempo le opportunità formative della sede vibonese. “Giungete – ha detto in un Tribunale di frontiera ma particolarmente formativo. Noi purtroppo, a differenza che in altri posti, dove queste cerimonie se ne fanno una o due ogni anno, le svolgiamo ogni due o tre mesi, perché Vibo non è una sede particolarmente ambita pur essendo tra le più formative. Voi farete un’esperienza bellissima e noi saremo al vostro fianco per aiutarvi; avrete colleghi giovani ma molto preparati che hanno svolto un lavoro straordinario”.
Falvo ha ricordato i progressi compiuti nella gestione delle pendenze giudiziarie. “La situazione Vibonese – ha detto – è cambiata dal punto di vista delle difficoltà ambientali e criminali. Oggi abbiamo delle pendenze che altri Uffici ci invidiano, perché siamo riusciti a smaltire il pregresso. Questo trend riguarda sia la Procura sia il Tribunale, grazie al lavoro svolto da chi ha diretto questo Ufficio e dai ragazzi che vi affiancheranno. Fate tesoro dell’esperienza vibonese, perché ve la porterete per il resto della carriera. Ancora oggi molti colleghi mi dicono che il periodo trascorso a Vibo vale più di dieci-quindici anni in altri luoghi. Qui l’ambiente è sereno, non crea problemi di attriti tra colleghi né con gli avvocati, con cui c’è un rapporto di grande collaborazione e lealtà”.
“Uno degli effetti collaterali della giovane età dei magistrati – ha concluso il procuratore – è che spesso ci sono assenze legittime. Oggi invece di avere quattro nuovi magistrati ne abbiamo solo due. Quando arriveranno gli altri, daranno anche loro il loro contributo. In bocca al lupo e iniziamo insieme questo bellissimo percorso”.
Fuscà, dal canto suo, ha ribadito “l’atteggiamento di collaborazione costruttiva e sensibilità verso tutte le problematiche nelle quali veniamo coinvolti. Benvenuti a tutti i nuovi magistrati: spero che si troveranno bene nella nostra città e provincia. La situazione logistica è importante per la permanenza e per il lavoro”.
