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Antonio Piserà: “L’Isola di Tropea va difesa, basta scempi ambientali”

L’Isola di Tropea, universalmente riconosciuta come simbolo identitario della Calabria e patrimonio di inestimabile valore paesaggistico e turistico, è al centro di una vicenda che desta forte preoccupazione.

L’ex consigliere comunale Antonio Piserà ha indirizzato un esposto all’Ing. Salvatore Siviglia, Dirigente Generale del Dipartimento Ambiente e Paesaggio della Regione Calabria, al Dott. Falvo Camillo della Procura della Repubblica competente, ai Commissari Prefettizi del Comune di Tropea, alla Dott.ssa Anna Aurora Colosimo, Prefetto di Vibo Valentia, e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, denunciando la gravità dei lavori in corso sull’isola.

Sono in atto interventi con mezzi meccanici – spiega Piserà – che incidono direttamente sulla fragile struttura rocciosa dell’isola, compromessa da una faglia naturale. Si tratta di operazioni che, oltre a essere tecnicamente discutibili, rischiano di provocare un danno irreversibile all’equilibrio statico del costone e all’intero assetto geologico.

Oltre ai rischi strutturali, Piserà denuncia un gravissimo scempio paesaggistico e visivo: “Il lato mare dell’Isola di Tropea è stato alterato, sfigurando l’identità della città e colpendo al cuore uno dei luoghi più iconici della Calabria e del turismo internazionale.

Secondo quanto emerso, i lavori sarebbero stati autorizzati ricorrendo alla procedura di “somma urgenza”, strumento previsto solo in caso di pericolo imminente per la pubblica incolumità. Tuttavia – precisa Piserà – non ricorrono i presupposti di emergenza, poiché non vi è alcun rischio immediato per la salute e la sicurezza delle persone.

la somma urgenza consente di  bypassare le necessarie valutazioni di impatto ambientale e paesaggistico. Bisognerebbe indagare se questa è stata usata impropriamente.

Una battaglia che viene da lontano

La denuncia di oggi si inserisce in una battaglia che Piserà porta avanti da anni. Più volte, durante il suo mandato da consigliere comunale di minoranza, ha richiesto l’attivazione di una convenzione con il DiBEST (Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra) dell’Università della Calabria, proposta rigettata dall’ex sindaco Giovanni Macrì per mera “lesa maestà” e purtroppo mai ripresa dai Commissari prefettizi nonostante è stata riproposta da me.

Le richieste di Antonio Piserà

Nell’esposto, l’ex consigliere comunale chiede:

  • alla Regione Calabria di verificare la corretta qualificazione dell’intervento e accertare eventuali abusi nell’applicazione della somma urgenza;
  • alla Procura della Repubblica di valutare possibili profili di illiceità penale;
  • ai Commissari Prefettizi del Comune di Tropea di disporre l’immediata sospensione dei lavori;
  • alle autorità competenti di attivare tutte le misure necessarie per impedire ulteriori danni ambientali e paesaggistici.

Tropea non può permettersi di perdere il suo simbolo più prezioso – conclude Piserà –. L’Isola deve essere tutelata con il massimo rispetto, non violentata da interventi che ne compromettono la stabilità e l’immagine. Chiedo che si fermi subito questo scempio, per la tutela del paesaggio, della sicurezza e dell’identità della nostra comunità.

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