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Dal progetto esecutivo alla pubblicazione della gara: il nuovo depuratore di San Calogero non è più un miraggio

L’approvazione del progetto esecutivo, risalente allo scorso mese di marzo, aveva fatto da preludio al momento della svolta vera e propria per il comune di San Calogero. Quella svolta giunta, nelle ultime ore, con la pubblicazione della gara per l’affidamento dei lavori di realizzazione del depuratore che contribuirà a tirare fuori il centro posto all’estremo sud della provincia di Vibo dalla procedura d’infrazione comunitaria 2014/2059.

“Un significativo passo in avanti –spiega il subcommissario alla depurazione Tonino Daffinà che agisce in perfetta sinergia con il commissario nazionale Fabio Fatuzzo – nell’ambito del piano più ampio di “Disinquinamento della fascia costiera vibonese –Area omogenea Mesima, nella quale rientrano pure altri centri del comprensorio”.

La portata dell’opera, nel suo complesso, è tutt’altro che secondaria: si tratta di un bando europeo per complessivi 8.8 milioni di euro, già pubblicato sul portale Gare di Sogesid e sulla GUUE (Gazzetta ufficiale dell’Unione europea). La realizzazione dell’impianto – che trova la propria copertura finanziaria per 4.2 milioni di euro, a valere sulle risorse di cui alla delibera Cipe 60/2012, per 3.05 milioni sui fondi di cui alla legge 29 dicembre 2022 e, in ultimo, per 1.55 milioni di euro richiesti sul Fondo sociale di coesione 2021-2027 – consentirà il completo adeguamento del sistema fognario-depurativo dell’intero territorio comunale.

“E’ un tassello tutt’altro che secondario, incastonato nell’ambito di un puzzle decisamente più ampio –rimarca il sub commissario alla depurazione Daffinà- che, ormai da molti anni, (la delibera CIPE di finanziamento risale al 2012), interessa il sistema depurativo e fognario di quest’area del territorio Vibonese; un tassello funzionale alla complessiva messa a norma e al superamento dell’infrazione comunitaria dei Comuni condannati da parte della Corte di Giustizia Europea, ovvero, San Calogero, Mileto e Filandari, unici tre enti in questa particolare condizione, tra quelli inseriti nell’iniziale project financing”.

Certezze arrivano anche sui tempi previsti per la realizzazione dell’opera che saranno di poco superiori ad un anno. Il progetto prevede, infatti, il completamento e la consegna al Comune entro 15 mesi dall’inizio dei lavori, possibile soltanto una volta che sarà portata a termine la fase di aggiudicazione dell’appalto e di predisposizione del contratto. Dopo lustri di silenzio, insomma, si assiste a un vero e proprio cambio di passo, nella specifica fattispecie, da parte della struttura commissariale, insediatasi ad agosto 2023 che, nell’arco degli ultimi mesi, ha determinato la ripresa e il completamento positivo delle attività di verifica da parte di Invitalia, la validazione a cura del Rup, l’ingegner Giulio Palma, l’approvazione del progetto esecutivo del primo lotto, una volta reperita l’integrale copertura finanziaria, ed oggi la pubblicazione della gara per l’affidamento dei lavori. Situazione tutt’altro che stagnante, infine, anche per gli altri due comuni dell’area omogenea oggetto di infrazione (Mileto e Filandari), per i quali è stato approvato il Documento di indirizzo alla progettazione predisposto dal Rup e si è dato avvio alla redazione del Progetto di Fattibilità tecnica ed economica, nelle more del reperimento dei finanziamenti necessari.

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