Si terra’ nell’aula bunker di Bicocca di Catania, e non a Catanzaro, il secondo grado di giudizio del maxiprocesso Rinascita Scott contro la ‘ndrangheta del Vibonese. Inizio del processo fissato per il 14 febbraio 2025 alle ore 9,30.
E’ quanto deciso dal Ministero della Giustizia e comunicato alle parti processuali dalla presidente della prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro, Loredana De Franco, attesa l’indisponibilita’ per motivi logistici e di sicurezza del palazzo di giustizia del capoluogo di regione calabrese ad ospitare la celebrazione del maxiprocesso che conta 236 imputati e 51 parti civili. Gli avvocati difensori degli imputati sono invece 124.
La sentenza di primo grado era stata letta dal Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente Brigida Cavasino, giudici a latere Claudia Caputo e Germana Radice) nell’aula bunker dell’area industriale di Lamezia Terme il 20 novembre 2023, mentre i giudici per la camera di consiglio (durata quasi un mese) erano stati ospitati nei locali della Scuola di Polizia a Vibo Valentia. Il blitz che aveva portato al maxiprocesso era scattato la notte del 19 dicembre 2019, con l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro con il procuratore Nicola Gratteri e i pm Antonio De Bernardo, Annamaria Frustaci e Andrea Mancuso.
Oltre 50 i collaboratori di giustizia escussi nel processo durante quasi due anni di dibattimento. Sul “campo” l’inchiesta e’ stata condotta principalmente dai carabinieri del Ros di Catanzaro e Roma, oltre ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo Valentia.
Fra i condannati in primo grado, e che ora affronteranno il processo d’appello, oltre all’ex parlamentare di Forza Italia ed avvocato Giancarlo Pittelli (11 anni), anche due avvocati: Francesco Stilo del Foro di Latina ma residente a Lamezia Terme (condannato a 14 anni per concorso esterno in associazione mafiosa) e l’avvocato del Foro di Vibo Nazzareno La Tassa (4 anni per una vicenda relativa all’acquisizione di un albergo a Vibo Valentia). Condannata pure la veterinaria dell’Asp di Vibo, Chiarina Cristelli a 11 anni di reclusione.
Le pene piu’ alte – 30 anni di reclusione – sono andate in primo grado ai boss Saverio Razionale di San Gregorio d’Ippona, Paolino Lo Bianco di Vibo Valentia e Antonio Vacatello di Vibo Marina. Disposti anche notevoli risarcimenti (da quantificare in separata sede) nei confronti delle parti civili, dalla Presidenza del Consiglio al Ministero dell’Interno sino a diversi Comuni del Vibonese.