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Il Poro, una finestra sull’archeologia: tra legalità, cultura e storia

Il Comune di Drapia, nell’ambito dei progetti per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie,  si è aggiudicato un finanziamento del valore di 1.077.445,59 € per procedere alla riqualificazione dell’area sita in località Torre Galli e dell’annesso manufatto edilizio.

Si tratta di un altro ambizioso obiettivo centrato dall’amministrazione del sindaco Alessandro Porcelli che, nell’occasione, ha ringraziato i dipendenti comunali, elogiandone il lavoro e la tempestività con cui gli stessi hanno operato.

 

Finalità sociale del progetto è quella di incrementare i servizi al cittadino e, nel contempo, di diffondere – anche oltre i confini locali – la cultura civica e la legalità, anche attraverso la promozione di un’immagine positiva del territorio, privilegiato dalla sua posizione geografica strategica.

 

Per la prima volta nella sua storia, il comune di Drapia potrà beneficiare della gestione di un bene confiscato grazie al quale promuovere la cultura e rilanciare il turismo, proponendo anche un’alternativa naturale al mare e potenziando i servizi pubblici a  garanzia di  una crescita occupazionale.

 

La riqualificazione dell’area agricola ed, allo stato attuale, abbandonata prevederà una serie di interventi tra i quali la demolizione e la ricostruzione del manufatto che diventerà un centro per l’erogazione di servizi correlati alla promozione della legalità e della cultura, la sistemazione della parte esterna che sarà resa fruibile per lo svolgimento di attività all’aperto, con appositi percorsi dedicati ai settori storico-archeologico, enogastronomico, culturale e turistico con annesso un servizio di Bike sharing.

 

L’amministrazione comunale – ha affermato il sindaco – con questo intervento vuole contrastare senza riserve il fenomeno della criminalità organizzata, recuperando un’area di oltre 7.700 mq. Questo luogo deve  diventare riferimento e favorire l’aggregazione sociale, in un contesto impregnato di una storia quasi unica a livello nazionale che abbraccia il periodo archeologico della tarda Preistoria e della Protostoria ed, in particolare, l’Eneolitico e le età del bronzo e del ferro nell’Italia centro – meridionale”.

 

A tal proposito, il primo cittadino di Drapia  oltre a ricordare un precedente e quanto mai opportuno e proficuo incontro con la Prefettura in merito alla questione, invita a riprendere gli studi sul Poro, in particolare rivolgendosi alla Soprintendenza nella persona del dottor Fabrizio Sudano, al Prof. Marco Pacciarelli, conoscitore esperto delle realtà urbane dell’Italia protostorica ed al  dottor Michele Mazza,  oltre che a tutti coloro che hanno a cuore lo sviluppo sano del territorio e che potranno diventare parte integrante di un progetto che si propone di raggiungere fini collettivi.

 

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